Si è svolta questa mattina, domenica, nel salone del palazzo dei Trecento a Treviso la cerimonia di consegna delle 21 onorificenze al Merito della Repubblica Italiana destinate ai rappresentanti del mondo sociale, imprenditoriale e civile della Marca che si sono distinti nei propri ambiti per l’impegno nel favorire il benessere e il progresso della società. Un riconoscimento speciale è andato anche agli ex deportati dei campi di concentramento nazifascisti.
Alla consegna delle onorificenze erano presenti il prefetto di Treviso Angelo Sidoti, i rappresentanti della sezione trevigiana dell’Unione Nazionale Cavalieri d’Italia (Unci), oltre alle autorità civili e militari del territorio.
L’onorificenza al pievigino Lino Masin
Fra i nomi dei decorati spicca anche quello di Lino Masin, padovano d’origine, morto a Pieve di Soligo nel 2011 la cui medaglia questa mattina è stata ritirata dal nipote Raniero Bellè alla presenza del sindaco di Pieve di Soligo Stefano Soldan.
Masin, già medaglia d’argento al valor militare e dirigente dell’ANPI, durante la Resistenza divenne il comandante della “Brigata Mazzini”, operativa nella zona del Piave. Caduto nelle mani dei repubblichini, fu prima incarcerato e poi deportato in un campo di concentramento a Bolzano, dove rimase internato fino al 30 aprile del 1945.
Rientrato a Pieve di Soligo, Masin tornò alla propria attività di insegnante, affiancandola all’impegnato istituzionale come consigliere comunale in rappresentanzadel PCI. Nel suo libro “La Resistenza del Piave e la Brigata Mazzini” Masin raccontò le sanguinose battaglie dei partigiani contro le truppe nazifasciste.
“Il riconoscimento del capo dello Stato a Lino Masin con il conferimento della medaglia d’onore è sicuramente il giusto riconoscimento alla memoria di un nostro concittadino la cui storia personale si è intrecciata attivamente con quella della Repubblica – commenta il sindaco Soldan – . Per tutta la città di Pieve di Soligo, Masin costituisce un esempio di lealtà alla Costituzione e allo Stato che ha servito da prima tra le file dell’esercito, e poi nel CNL pagando con la prigionia la difesa dei valori di libertà e giustizia , dedicandosi infine all’insegnamento e all’impegno politico per la crescita del suo Paese. A lui e alla sua memoria va il nostro grazie”.
L’intervento di Marco Zabotti sul significato di Ordine al Merito della Repubblica Italiana
All’inizio della cerimonia è intervenuto il dottor Marco Zabotti, coordinatore della rete Vite Illustri Pieve di Soligo, che su invito dell’Unci provinciale ha spiegato il significato di Ordine al Merito della Repubblica Italiana – OMRI – istituito con legge del 1951 e presieduto dal Capo dello Stato.
Dopo aver illustrato i gradi onorifici OMRI di Cavalieri di Gran Croce, Grandi Ufficiali, Commendatori, Ufficiali e Cavalieri, Zabotti ha messo in luce tre concetti chiave: “L’onorificenza, che esprime la gratitudine della Nazione per ricompensare le benemerenze di persone distintesi particolarmente nei loro campi di impegno; il merito, a testimoniare le storie originali di uomini e donne che sono costruttori di bene comune e portano il loro esempio all’intera comunità, soprattutto con la consegna alle giovani generazioni di alti ideali e comportamenti positivi eloquenti; Repubblica Italiana, come istituzione e realtà di soggetti, associazioni e reti vitali che esprime gratitudine per questi cittadini speciali, e che viene edificata e costruita ogni giorno dalla bellezza e dalla pienezza della loro dedizione al bene di tutti”.
Tutte le onorificenze conferite
Sono stati insigni dell’onorificenza di Cavaliere della Repubblica dal Prefetto di Treviso e dal sindaco, o rappresentante, del paese di appartenenza:
Paola Flora Dipendente del comune di Meduna di Livenza; il dottor Domenico Mangino di Mogliano Veneto Direttore dell’Unità Operativa Complessa di cardiochirurgia dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre; l’ufficiale della Guardia di Finanza Michele Bosco di Montebelluna; l’amministratore delegato della Casa di Cura “Giovanni XXIII” di Monastier Geretto Gabriele; il prof Amedeo Cavallaro già docente edirigente scolastico di Oderzo; Anna Narder già dipendente del Comune di Ponte di Piave; il Volontario nel Gruppo di Protezione Civile del Comune di Paese Bruno Pozzobon; il volontario in ambito sociale Corrado Vendramin di Paese; l’ex vigile del Fuoco Luigino Parolin di Paese; l’ex infermiere e volontario sociale Bruno Cecchetto di Riese Pio X; il Comandante della Polizia Locale di Conegliano Claudio Mallamace; l’ex dirigente e allenatore impegnato ora nel sociale Ezio Bisetto di Treviso; il tenore trevigiano Fabio Sartori; l’imprenditore ed Amministratore delegato di Hausbrandt Fabrizio Zanetti di Treviso e il dottor Massimo Sonego dirigente del reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Cà Foncello di Treviso.
Sono stati insigni dell’onorificenza di Ufficiale della Repubblica: Graziano dall’Acqua Particolarmente dedico al mondo del volontariato di Cimadolmo; l’ex Vigile del Fuoco e ora volontario Francesco Ragazzon di Paese; l’ex sindaco di Revine Lago Battista Zardet e la dirigente del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile la trevigiana Ilaria Bramezza.
Sono stati insigni della più alta onorificenza conferita dal Presidente della Repubblica, quella di Commendatore della Repubblica: il maestro vetraio e molto attivo nel mondo del volontariato Marco Varisco di Ponzano Veneto e il presidente dell’Unci di Treviso nonché imprenditore e persona molto attiva nel sociale Gianni Bordin di Riese Pio X che è anche Consulente Generale e componente del Comitato Scientifico dell’Associazione “Aglaia” di Scafati che organizza il Premio Internazionale “Giovanni Paolo II”.
L’OMRI è un riconoscimento di altissimo valore, conferito dal Presidente della Repubblica Italiana a coloro che hanno dimostrato eccezionali meriti e impegno nella promozione del bene comune.“Le onorificenze rappresentano un segno tangibile di gratitudine e rispetto per l’importante contributo offerto da queste personalità straordinarie al progresso sociale, culturale ed economico dell’Italia” ha detto il Prefetto di Treviso Angelo Sidoti durante la consegna dei 21 riconoscimenti conferiti dal Capo dello Stato.
Durante la cerimonia sono state consegnate anche 6 Medaglie d’Onore alla memoria di Eugenio Zilio di Altivole; Lino Mazzocca di Castelfranco; Leonida Lorenzetto di Ponzano; Mario Brandolin e Giovanni Vosilla di Paese.
Tutti cittadini italiani, militari e civili che sono stati deportati o internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra nell’ultimo conflitto mondiale. Il commovente momento è stato preceduto dall’esecuzione di un altro brano del tenore Francesco Grollo, “La Leggenda del Piave”.
Premio Unci “Città di Treviso”
Palazzo dei 300 è stato anche teatro di un altro importante evento, giunto ormai alla sua 28esima edizione: il prestigioso Premio Unci “Città di Treviso”. Un riconoscimento, conferito ormai da parecchi anni, che celebra coloro che si sono distinti per il loro impegno in opere di generosità e altruismo, ispirando gli altri con gesti di bontà che hanno migliorato la vita di numerosi individui e comunità.
Il premio 2023 è andato al Corpo di Polizia rappresentato oggi dal Questore la dott.ssa Manuela De Bernardin; all’Arma dei Carabinieri rappresentata dal Comandante Provinciale il Col. Massimo Ribaudo; alla Guardia di Finanza rappresentata dal Comandante Provinciale Col. Francesco De Giacomo e ai Vigili del Fuoco rappresentati dal Comandante Provinciale l’Arch. Giuseppe Costa. “Tuttigli angeli custodi per la nostra comunità” è stato ribadito durante la cerimonia.
“La vostra dedizione è un faro di speranza per tutti noi e vi siamo grati per il prezioso contributo che date alla nostra società – ha detto durante la consegna dei premi il presidente dell’UNCI di Treviso il Commendatore Gianni Bordin– La bontà che esprimete ha un impatto duraturo sulla vita di coloro che incontrate. Che sia un sorriso rassicurante, un gesto gentile o un atto di coraggio, le vostre azioni ispirano e nutrono la speranza in un mondo migliore. Attraverso il vostro impegno e la vostra dedizione, avete trasformato le vite di molte persone diventando un esempio tangibile di come un singolo individuo possa fare una differenza significativa per il bene comune” ha concluso il Presidente Bordin.
La presenza congiunta delle onorificenze OMRI e del Premio Unci “Città di Treviso” ha amplificato il significato dell’evento, mettendo in luce l’importanza di perseguire sia l’eccellenza nelle rispettive discipline, sia l’impegno a favore del benessere e del progresso sociale.
Durante i discorsi tenuti nel corso della cerimonia, tutti i beneficiari delle onorificenze OMRI e del Premio Unci “Città di Treviso” hanno espresso la loro gratitudine per il riconoscimento ricevuto e hanno sottolineato l’importanza di continuare a lavorare per il bene della società. Hanno ribadito l’importanza di promuovere valori come la solidarietà, l’integrità, la creatività e la ricerca della giustizia, ispirando le generazioni future a seguire le loro orme.
Al termine della cerimonia un momento conviviale durante il quale è stato assaporato il gelato artigianale prodotto dai Maestri gelatieri di Zoppè di Cadore con il prosecco delle aziende Cecchetto e Bresolin e dal Dottor Guerra, accompagnati da Fausto Bortolot con il prezioso contributo dei ragazzi dell’Associazione Italiana Persone Down Sezione di Treviso.
(Foto: Stefano Soldan – Nelly Pellin per Unci Treviso).
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