Conclave, s’inizia il 7 maggio: chi sono gli “elettori” veneti

Il cardinale Pietro Parolin nell’estate 2022 nella Casa natale di Albino Luciani a Canale d’Agordo

I cardinali hanno deciso: mercoledì 7 maggio inizierà il Conclave. La data è stata stabilita durante i lavori della Congregazione generale di oggi lunedì, ed è stata comunicata ufficialmente all’ora di pranzo dalla Sala Stampa vaticana.

Dopo il funerale di Papa Francesco, celebrato sabato scorso, e i giorni di lutto, riflessione e preghiera iniziati una settimana fa con l’omaggio alla bara del pontefice argentino, questa mattina sono ripresi gli incontri dei cardinali nella fase pre-conclave a cui sono invitati tutti i 252 porporati, tra elettori e ultraottantenni non elettori.

Secondo le norme della Universi Dominici Gregis, il Conclave – dal latino cum clave cioè (chiuso) “a chiave” – inizia il percorso tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte del Papa.

Al conclave sono 135 – già due hanno dato forfait per motivi di salute, quindi saranno 133, e resta in bilico il cardinale Becciu – i cardinali elettori chiamati a scegliere il successore di Papa Francesco, di cui ben 108 nominati da Bergoglio. Essi durante il periodo di voto stanno a Santa Marta, dove non possono utilizzare qualsiasi dispositivo o mettersi in contatto con l’esterno. Per tutti è prevista una stretta vita comunitaria. Ogni giorno ci saranno due fumate, una alla fine della mattina e l’altra alle 19. Per avere il nuovo Papa serviranno i due terzi dei voti.

I cardinali veneti al Conclave

Sono quattro i cardinali veneti che partecipano al Conclave e quindi contribuiranno all’elezione del nuovo pontefice. Una buona rappresentanza, dunque, per la nostra regione.

Il primo è Pietro Parolin (in foto), segretario di Stato della Santa Sede, fedelissimo di Francesco, numero uno della diplomazia vaticana, che non è tardato a comparire come il favorito tra i papabili nelle previsioni dei media e dei bookmaker. Settant’anni, nativo di Schiavon, nel Vicentino, vanta importanti studi e una lunga e apprezzata carriera nel campo delle relazioni internazionali, fautore di importanti accordi tra il Vaticano con grandi e importanti Stati esteri, a partire dalla Cina. È stato creato cardinale nel 2014, nel primo concistoro di Bergoglio. Anche come presidente della Fondazione vaticana Giovanni Paolo I ha visitato in più occasioni i luoghi della terra veneta e legati ad Albino Luciani.

È di pochi mesi più giovane il cardinale Claudio Gugerotti, veronese, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali. Formatosi all’Istituto Don Mazza – c’è chi lo ricorda negli anni Ottanta al collegio padovano di via Savonarola, dove garantiva anche una presenza di assistenza spirituale – è laureato in Lingue e letterature orientali all’Università Ca’ Foscari di Venezia, e poi ha proseguito studi, insegnamento e impegno da nunzio apostolico in tutto il mondo; di recente è stato inviato dal Papa in missioni delicate in Oriente. Conosce molte lingue antiche e moderne.

È originario di Villafranca di Verona il cardinale Mario Zenari, 79 anni, vocazione precoce e studi diplomatici, che dal 1980 opera nel mondo per la Santa Sede come nunzio in tante parti del mondo. Già osservatore permanente della Santa Sede all’Ufficio delle Nazioni Unite, è dal 2008 nunzio apostolico in Siria, stando accanto sia alla popolazione cristiana perseguitata che a quella musulmana.

È nato e cresciuto a Bassano del Grappa (Vicenza) il cardinale Fabio Baggio, 60 anni, missionario scalabriniano e sottosegretario del Dicastero per lo sviluppo umano e integrale. Fu ordinato sacerdote insieme al fratello, ed è stato creato cardinale il 7 dicembre scorso, nell’ultimo concistoro di Bergoglio, con cui lavorò a Buenos Aires negli anni ’90. Solo successivamente, a gennaio, è stato ordinato vescovo a Bassano del Grappa. Ha esercitato il suo ministero pastorale e ha insegnato in tutto il mondo. È anche compositore di musica sacra e liturgica.

Rimane fuori dal conclave il cardinale Beniamino Stella, di Pieve di Soligo, 83 anni, che per questioni di età non è più tra gli elettori, insieme ad altri 116 ultraottantenni. Dopo una lunga e intensa attività diplomatica, in particolare in Africa e a Cuba, è stato creato cardinale da Bergoglio nel 2014 – stesso concistoro di Parolin – e durante il pontificato di Francesco è stato Prefetto della Congregazione per il Clero. Ha ricoperto l’incarico di postulatore della causa di beatificazione di Giovanni Paolo I.

(Autrice: Beatrice Zabotti)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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