È la soluzione, inattesa ma necessaria, verso cui l’Amministrazione di Pieve di Soligo si sta dirigendo: il corpo centrale e la parte di collegamento con il resto della struttura della “Casa delle Associazioni”, sede della Polizia locale e di numerosi sodalizi, saranno demoliti e successivamente ricostruiti. La notizia è stata annunciata questa mattina nel corso di un punto stampa convocato dal sindaco Stefano Soldan in municipio.
L’analisi statica e strutturale del centro polifunzionale che sorge all’incrocio tra via Battistella e via Nubie ha rilevato la “qualità scadente dei materiali con cui l’edificio venne costruito negli anni Sessanta del secolo scorso”, mettendo la stessa amministrazione di fronte a due possibilità: l’intervento di restauro o la demolizione con successiva ricostruzione.
L’iter dell’analisi statica e strutturale
Come si è giunti a questo punto? L’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Negri ha evidenziato che “si tratta di un edificio che fa parte della storia e del paesaggio di Pieve di Soligo” e ha spiegato la genesi dell’iter che ha portato a questo esito: “Nel corso della primavera di quest’anno abbiamo assolto a un obbligo di legge, che ci impone di effettuare una verifica della stabilità dal punto di vista sismico degli edifici con importanza strategica, proprio come quello della Casa delle Associazioni: qui hanno infatti sede la Polizia locale e numerose realtà attive nel sociale”.
L’ingegnere Andrea Barban e lo studio di professionisti a cui è stato affidato l’incarico hanno evidenziato fin dall’inizio della perizia, ad aprile 2023, problematiche di tipo strutturale: “Il corpo centrale, che presenta un piano seminterrato e un piano rialzato, con un ampio atrio, venne costruito con materiali piuttosto esili, e la natura geometrica del luogo non aiuta dal punto di vista sismico. La prima campagna di sondaggi che abbiamo effettuato sulla resistenza del calcestruzzo ha dato risultati scadenti, confermati da una seconda analisi successiva”.
“Considerando anche i costi di mantenimento e l’efficientamento energetico – ha spiegato Barban -, riteniamo che la soluzione più conveniente sia la demolizione e la successiva ricostruzione del corpo centrale e della parte di collegamento con il fabbricato restante, che venne edificato successivamente ed è risultato idoneo ai criteri di stabilità”.
Soldan: “Esito inatteso. Si prospettano tempi lunghi”. Nodo sedi temporanee per le associazioni entro settembre
“È una notizia che non ci aspettavamo – ha commentato Soldan -: quando abbiamo iniziato l’analisi statica e strutturale eravamo preparati, come è avvenuto in altri casi, alla necessità di un intervento, trattandosi di un edificio che ha molti anni. Non pensavamo però di trovare quel tipo di consistenza dei materiali, che rende oneroso e ingiustificato un lavoro di restauro, il quale probabilmente non darebbe nemmeno esiti soddisfacenti. L’orientamento, dunque, è quello di procedere alla demolizione del fabbricato”.
Per l’Amministrazione ora si pone un problema importante, quello della ricollocazione di enti e associazioni che al momento trovano sede nel centro polifunzionale di via Battistella: si tratta della già citata Polizia locale, oltre agli Uffici sportello lavoro, sociale e finanziamenti europei e regionali, a due aule dell’istituto Marco Casagrande – trasferite temporaneamente in funzione della demolizione e ricostruzione della scuola di via Stadio -, l’Università degli Adulti, la Pro loco, la Filarmonica, il Centro giovani e una sezione destinata ad archivio e al funzionamento dell’impianto fotovoltaico.
“Sono attive varie interlocuzioni con la Provincia e con soggetti, realtà e associazioni del territorio – ha precisato il primo cittadino -, con l’obiettivo di liberare la struttura entro settembre. Con la dirigente del Casagrande Giuliana Barazzuol abbiamo concordato il rientro dei due laboratori nella parte della scuola che non è coinvolta nell’intervento; il presidente del Consorzio Pro loco Roberto Franceschet ci ha concesso l’utilizzo del Polo del Gusto, dietro palazzo Vaccari, per gli sportelli, che sono già stati trasferiti”.
“Per quanto riguarda l’Università degli Adulti e la Filarmonica – ha aggiunto -, sono in corso dei dialoghi con il Collegio Balbi Valier, per poter avere a disposizione una parte dell’ala che si trova a sinistra dell’ingresso. L’archivio e il tetto fotovoltaico rimarranno alla Casa delle Associazioni fino alla demolizione, che, a causa di una serie di adempienze – redazione del progetto, ricerca dei fondi – potrebbe essere iniziata nel 2025”.
Resta al momento il nodo della Polizia locale: “Lunedì 24 luglio – ha annunciato il sindaco – verrà ufficialmente avviato l’iter di ricerca di uno stabile strategico, che deve possedere una serie di caratteristiche individuate da Questura e Prefettura. Al momento – ha precisato – l’unico edificio in fase di costruzione è quello delle ex scuole di Barbisano, che sarà un centro polifunzionale modello dal punto di vista energetico e sismico: dalla demolizione della Casa delle Associazioni potrà anche ospitare l’archivio ed eventualmente, per un periodo, alcune sedi.
La notizia scuote la comunità pievigina, legata a più fili alla “Casa delle Associazioni”, e la interessa da vicino anche perché giunge a dieci mesi dalle prossime elezioni comunali: “Stiamo procedendo il più velocemente possibile sulle modalità e l’eventuale acquisizione di fondi – ha concluso Soldan -. È un ragionamento piombato a ciel sereno sull’attività della nostra Amministrazione, e che non faceva parte del programma elettorale. Non vogliamo creare un buco per la giunta che si insedierà nella primavera del 2024. È importante chiarire che non si tratta di un passaggio di sei mesi, ma vanno considerati almeno quattro anni per poter avere la nuova sede della Casa delle Associazioni, sperando non ci siano incidenti di percorso: dopo l’affidamento dell’incarico per il piano di demolizione, sarà valutato il quadro economico con lo stanziamento dei fondi, inserendo questo intervento nella previsione di bilancio per il 2024”.
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