Alberto Sinigaglia nella redazione di Qdpnews.it: “Il giornalismo salvagente morale e culturale per il Paese”

 

“La società è libera solo se informata correttamente” ma questo è veramente possibile nel 21esimo secolo?

Si è discusso anche di questo argomento con il dottor Alberto Sinigaglia, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, che ieri ha incontrato la redazione di Qdpnews.it al completo per una vera lezione sulla storia del giornalismo in Italia e sul futuro di una professione che ha perso quella dignità e quella forza che la contraddistinguevano negli anni in cui lo stesso Sinigaglia ha iniziato la sua carriera.

Alberto Sinigaglia, collaboratore di Epoca, Panorama e Il Mondo, si è trasferito a Torino nel 1970 dove è stato assunto come redattore a La Stampa nella redazione di politica interna.

Successivamente è passato alla Terza pagina del quotidiano e nel 1975 ha guidato il gruppo di giornalisti che ha fondato il supplemento culturale settimanale Tuttolibri per poi essere promosso a caporedattore delle pagine culturali del quotidiano.

Ha scritto e condotto programmi radiofonici e televisivi per la Rai e si è occupato anche dell’insegnamento del linguaggio giornalistico nella Facoltà di Lettere e Filosofia e nella Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Torino.

Ascoltando le parole dei giovani aspiranti giornalisti di Qdpnews.it, affiancati da giornalisti professionisti e pubblicisti in questa prima avventura nel quotidiano online di riferimento dell’Alta Marca Trevigiana, Sinigaglia ha dispensato consigli e ha descritto con grande obiettività le difficoltà di una categoria che ha perso il prestigio e l’incisività del passato.

Nelle parole del presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte non si è riscontrato nessun amarcord dei tempi d’oro del giornalismo italiano, ma soltanto la volontà di spingere lo staff di Qdpnews.it a continuare a far sì che la passione, lo studio e la dedizione diventino la stella polare del loro lavoro di ricerca della notizia per un servizio pubblico che sia veramente utile alla collettività.

Un’informazione corretta è ancora possibile in Italia per i mezzi che abbiamo e per gli uomini e le donne che ci lavorano – ha affermato Sinigaglia – Bisogna avere le idee chiare e difenderci dai troppi rischi che corriamo: pressioni politiche, economiche ed errori di gestione da parte degli editori ai quali è venuto troppo facile tagliare le teste, tagliare i numeri e i compensi per mettere a fuoco i conti. Bisogna anche pensare al futuro del giornalismo e al ruolo importantissimo che lo stesso ha nella società”.

“Noi abbiamo alle spalle un grande giornalismo – continua – ma ora stiamo vivendo una crisi di questo mondo dovuta a diverse ragioni economiche: dobbiamo tornare ad imbracciare il giornalismo non come un’arma ma come un salvagente morale e culturale per il nostro Paese. Sicuramente il giornalismo italiano è ancora in grado di fare e di crescere e la società ne ha bisogno. Non esiste una democrazia libera e una società libera senza un’informazione per bene, fatta con tutti i mezzi ma con il più solido principio morale”.

“Non stiamo parlando semplicemente di schiena dritta, che è un modo di dire qualche volta fin troppo abusato, stiamo parlando di un atteggiamento culturale e di responsabilità sociale – conclude – La nostra missione è di dire la verità, di cercare la verità, di verificare le notizie che riceviamo, di servire il cittadino consentendogli di comprendere le verità e, in base alle sue conoscenze, ragionare, approfondire, giudicare e decidere: qualche volta cose personali, molto spesso cose collettive”.

 

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto e Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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