Ufficio postale sventrato: “Ho temuto per mia mamma…lei pensava fosse un tuono”

Per un attimo, dopo il boato improvviso che ha squarciato la notte, ha temuto che i ladri stessero entrando a casa della madre. Ma poi, una volta affacciatasi alla finestra, ha capito che c’erano sì dei malviventi in azione, ma nel sottostante ufficio postale, da cui iniziavano a salire anche fiamme e fumo acre.

Sono state ore di angoscia questa notte in via Cavallea, a Onigo di Pederobba, dove tre malviventi travisati – presumibilmente gli stessi che avevano colpito poco prima, con le stesse modalità, a Mogliano Venetohanno fatto esplodere, poco dopo le 4, il bancomat dell’ufficio postale.

A sentire il tremendo botto, tra gli altri, Marzia Gerlin, 54 anni, che vive al civico 34, subito dietro il luogo dell’esplosione. È lei ad essersi subito preoccupata per la madre Gabriella, 78 anni, che vive proprio sopra l’ufficio postale, nell’appartamento al primo piano che, in breve, ha iniziato ad essere lambito dalle fiamme e invaso dal fumo.

“All’inizio ho temuto che dei ladri stessero sfondando la porta di casa di mia mamma – racconta Marzia, ancora spaventata – Poi sono corsa subito alla finestra del bagno di casa mia e ho sentito che i malviventi erano invece davanti”.

L’odore pungente che ha ben presto iniziato a diffondersi nella zona ha poi tolto ogni dubbio. “Altri vicini stamattina mi hanno riferito di aver visto tre persone in azione, una in strada a fare da palo e altre due che battevano – prosegue nel racconto di quei concitati momenti Marzia – Mia mamma poi non rispondeva al telefono e si vedeva un principio d’incendio dovuto all’esplosione nei locali della Posta”.

Proprio sotto l’abitazione della madre, disabile, che iniziava ad essere invasa dal fumo. “Siamo entrati in casa sua, era sveglia e spaventata – spiega ancora la donna – Ha pensato fosse un tuono dovuto al maltempo“. Poi, con l’aiuto dei Vigili del fuoco e Carabinieri sopraggiunti nel frattempo, l’anziana è stata tranquillizzata e portata a casa della figlia.

Per fortuna, oltre al fumo e al grande spavento, non ci sono stati danni particolari alla casa. “Solo qualche piccola crepa sul muro dovuta all’esplosione”, conferma Marzia, che ricorda anche un analogo episodio avvenuto nel 2018 (“In quel caso il botto fu ancora più forte di stanotte”).

Proseguono intanto le indagini dei Carabinieri per far luce sull’episodio e su quelli analoghi avvenuti a poche ore di distanza a Mogliano Veneto e a Noale. Una mano che, vista anche la vicinanza temporale dei tre colpi, sembra proprio essere la stessa. Identica infatti anche la modalità utilizzata per scardinare la cassetta di sicurezza, tramite l’impiego di un congegno rudimentale composto di polvere pirica fatto detonare nella bocchetta di erogazione del denaro.

Nel caso del Postamat di Onigo, però, è almeno entrato in funzione il macchinatore di banconote, che ha di fatto reso inservibile il maltolto.

(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Alessandro Lanza)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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