Reazioni alla revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini. Ramon: “Toglierla è nascondere un pezzo del proprio passato non cancellabile”

Continua a far discutere la vicenda della revoca della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, approvata all’unanimità nel consiglio comunale di Pederobba del 30 dicembre 2022 (qui l’articolo).

Dopo la presa di posizione dell’associazione Caduti Rsi, che ha parlato dell’ennesimo “oltraggio alla memoria delle nostre terre”, questa volta a intervenire è il professor Sergio Ramon, esponente del Circolo Culturale “San Bastian” e studioso di storia locale.

“La cittadinanza onoraria a Benito Mussolini è come il cucù che si sveglia annualmente a maggio – afferma Ramon – Poi sparisce e ritorna l’anno successivo. Nel 1924, anno di crisi del Fascismo e un momento in cui Mussolini riprende la guida, quasi tutti i Comuni sono obbligati a dare la cittadinanza a Mussolini, non solo Pederobba. Pederobba, che aveva una forte ma discussa tradizione repubblicana bergamina, non fece eccezione, anche se fu rilevante il numero degli astenuti o non presenti appartenenti alla corrente di Guido Bergamo”.

“Si tratta di affrontare la questione sul piano della ricerca storica – continua – Togliere la cittadinanza a Mussolini significa voler nascondere un pezzo del proprio passato che non è cancellabile. Ricerca storica ed etica non sono sovrapponibili. Nel corso dei miei studi, snobbati dai soliti storici ideologizzati – ma la questione non mi turba -, ho potuto constatare che la vulgata sul Fascismo e sulla Resistenza a Pederobba e paesi vicini risponde a schemi ideologici e non ad analisi fattuali”.

“La decisione del consiglio comunale di Pederobba – conclude -, a meno che non sia il frutto di manovre di schieramento preelettorale strapaesano, si inserisce nel tipico atteggiamento italico per cui tutti i fascisti fino al 25 luglio 1943 diventano tutti antifascisti il giorno successivo. Inviterei i cultori di storia del Fascismo e Antifascimo locale ad approfondire le vicende senza veli e a porsi la domanda sul perché il rappresentante che aggregò maggiore consenso in ambito partigiano fu il maggiore Pierotti (e non Pierotto come mi è capitato di leggere). In Grappa i partigiani locali appartennero alla Brigata Italia Libera dell’Archeson e non ad altre. Bisognerebbe studiare e parlare di meno”.

Il sindaco di Pederobba, Marco Turato, aveva difeso la decisione della revoca condivisa all’unanimità da tutto il consiglio comunale: “Se avessi saputo prima di questa cittadinanza onoraria – aveva commentato – avrei chiesto la revoca molto tempo fa!”.

(Foto: web).
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