Oggi è una giornata storica per il Comune di Pederobba: ha ricevuto la Medaglia d’Argento al Merito Civile assegnata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per gli esempi di coraggio e di estremo sacrificio compiuti dai pederobbesi durante il secondo conflitto mondiale.
La cerimonia di consegna dell’onorificenza si è svolta nella sala consigliare del municipio a Onigo alla presenza del sindaco Marco Turato, della giunta e dei consiglieri comunali, dell’ex sindaco Raffaele Baratto, del Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, del Sostituto Commissario della Polizia di Stato di Treviso, Isidoro Grammauta, del comandante della Compagnia provinciale dei Carabinieri di Treviso, il Colonnello Massimo Ribaudo, del comandante della Compagnia di Montebelluna, il Maggiore Gabriele Favero, e del comandante della stazione dei Carabinieri di Pederobba, Alessio Filippo.
Presenti anche la dirigente scolastica Katia Fuson con alcuni alunni e insegnanti delle scuole del paese, il parroco di Onigo don Luigino Mattiazzi, i rappresentanti delle Associazioni d’Arma e gli Alpini di Pederobba.
Ad impreziosire l’evento l’esibizione della Banda Musicale di Pederobba, che ha emozionato i presenti quando è stato suonato l’Inno d’Italia, e il racconto di alcune vicende storiche avvenute durante il secondo conflitto mondiale a cura del professor Agostino Vendramin.
L’assegnazione dell’onorificenza era avvenuta con specifico decreto emesso a seguito della valutazione della Commissione competente ai sensi della Legge 20 giugno 1956 numero 658.
Questo riconoscimento è arrivato alla conclusione di un percorso iniziato nel 2007: l’allora amministrazione comunale, grazie all’impegno dell’assessore e alpino Roberto Michielon (presenti in sala consigliare i familiari), aveva inoltrato al Capo dello Stato la richiesta dell’onorificenza, per ricordare il sacrificio dei tanti cittadini rimasti vittime dei bombardamenti che colpirono Pederobba di durante i drammatici eventi della Seconda guerra mondiale.
Grande l’impegno dell’Ufficio Segreteria del Comune di Pederobba che, da quel lontano 2007, si è occupato di inviare tutti i documenti al Ministero dell’Interno.
“È stato un lavoro immane – ha commentato il sindaco Turato dopo aver ringraziato tutti i presenti e aver ricordato le persone che si sono impegnate per raggiungere questo obiettivo -, che è sfociato nella gioia provata nel giorno in cui abbiamo ricevuto la comunicazione della Prefettura di Treviso nella quale si diceva che il Presidente della Repubblica aveva insignito il Comune di Pederobba della Medaglia d’Argento al Merito Civile per i fatti della Seconda guerra mondiale”.
“Il secondo conflitto mondiale ha colpito il nostro territorio in modo importante – prosegue -, non tanto una guerra tra eserciti perché è stata quasi una ‘guerra fraterna’. Allora molti ragazzi ventenni avevano sposato un’idea belligerante che trovava sfogo attraverso torture, uccisioni e impiccagioni degli stessi concittadini. Penso che sia la cosa più aberrante che possa succedere ad un popolo. A quel tempo i nostri ragazzi (‘magari i vostri nonni’, rivolgendosi al pubblico presente in sala, ndr) combattevano una guerra contro quelli che fino a pochi giorni prima erano i loro amici”.
“Sono numerose le testimonianze nel nostro Comune – prosegue – Ai giovani in sala dico di osservare bene alcune lapidi presenti nel nostro paese: sono di ragazzi trucidati perché non avevano sposato un ideale sbagliato, veicolato e strumentalizzato da poteri molto più grandi. Questi ragazzi hanno lasciato la vita non per un partito ma per tre colori: il bianco, il rosso e il verde, la bandiera della nostra Italia. Qui ci sono testimoni di alcuni racconti: ho visto la professoressa Sartor, so che a suo zio è stato dato fuoco perché non era un fascista. Poi si tuffò nella fontana per spegnere le fiamme che lo avvolgevano”.
Il primo cittadino di Pederobba ha raccontato anche altri terribili aneddoti come le impiccagioni di alcune persone del paese che non avevano sposato il Fascismo.
“Fortunatamente la democrazia l’ha avuta vinta – aggiunge – anche grazie a questi ragazzi e agli Alleati che sono venuti a liberare il nostro paese e il nostro territorio. Una persona presente in sala mi ha raccontato che, quando si sono lanciati i paracadutisti americani, ha preso i paracaduti lasciati nei campi per farsi una camicetta. Quando sono arrivati con i mezzi militari c’erano le donne che li aspettavano per regalare loro le uova. I militari hanno contraccambiato il favore dando la cioccolata, le caramelle e i chewing-gum”.
Rivolgendosi agli studenti in sala, il sindaco ha ricordato che dei ventenni hanno dato la loro vita per regalare la democrazia e la pace alle generazioni future, che ora hanno il diritto e il dovere di portare avanti gli ideali del Tricolore.
Questa la motivazione del riconoscimento: “Nel corso del secondo conflitto mondiale Pederobba fu teatro di massici rastrellamenti, torture e uccisioni. Numerosi partigiani furono impiccati o fucilati, esempio di coraggio e di estremo sacrificio. 1943-1945 Pederobba”.
Nel suo intervento il professor Vendramin ha ricordato il contributo di alcuni pederobbesi che, quando i treni con i deportati diretti verso la Germania sostarono nella stazione di Pederobba, qualcuno svitò i bulloni delle carrozze per far scappare le persone, salvandole in questo modo da un tragico destino.
Ora la Medaglia d’Argento al Merito Civile fa bella mostra di sé sul gonfalone del Comune di Pederobba.
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