Il conto alla rovescia è ormai iniziato e l’appuntamento tanto atteso fissato: sabato 12 aprile, alle 15, nell’ex municipio di Alano di Piave, si terrà l’inaugurazione ufficiale (con tanto di taglio del nastro) del Cammino Retico Southern.
Un itinerario ad anello di quasi 70km che abbraccia i comuni di Setteville, Possagno, Castelcucco, Cavaso e Pederobba, attraversando paesi e borgate e superando le dorsali sud-orientali del Monte Grappa, per poi scendere in Valcavasia inerpicandosi sui colli Asolani e spingendosi sino alle sponde del Piave.
Ideatore e promotore il feltrino (‘d’origine) Francesco De Bortoli, 57 anni, che ora vive ad Aune di Sovramonte. E che, per seguire questo progetto, si è persino licenziato dal lavoro in fabbrica, facendo poi nascere l’associazione “Carpe Diem”, che gestisce appunto il Cammino (di cui esistono già 190 km percorribili) e si rapporta con Comuni per seguirne lo sviluppo.
Come appunto per la parte “Southern” che verrà inaugurata tra poco meno di un mese: “Visto il grande successo riscontrato nel tratto già esistente, con la presenza ormai di circa 500 viandanti da tutto il mondo, abbiamo pensato di scendere verso il basso feltrino e l’alto trevigiano – spiega proprio De Bortoli – Questo Cammino, seppur più corto e con meno altimetria, ha un grande potenziale. Si attraverseranno paesaggi diversi dal feltrino, con molta varietà”.


Il meccanismo sarà semplice: completata l’iscrizione, la partenza potrà avvenire in uno qualsiasi degli start point definiti lungo il percorso e i viandanti riceveranno una traccia gpx, una guida ed un passaporto da timbrare ad ogni tappa presso le attività convenzionate.
“Abbiamo 2600 metri di dislivello complessivi per un tempo di percorrenza stimato in 17h – prosegue l’ideatore del percorso – Saranno poi i fruitori a decidere i tempi di percorrenza giornalieri, senza vincoli da parte dell’organizzazione. Anche pernottamenti, pasti ed eventuali deviazioni dall’itinerario tracciato sono a totale discrezione dei partecipanti, che potranno scegliere se e quanto fermarsi ad ammirare il paesaggio, a visitare la gipsoteca canoviana, le chiesette campestri o i resti di antichi castelli, o magari lasciarsi coinvolgere in qualche festa o sagra paesana. Senza dimenticare l’enoturismo, o le oasi, le zps, i parchi”.
Presto poi, a corredo, ci sarà anche una guida digitale. “L’importante è che le persone dei territori attraversati capiscano l’importanza di essere ospitali con i viandanti – si raccomanda De Bortoli – Questo è infatti un turismo rispettoso dei luoghi, che ha alle spalle una filosofia di vita e una cultura ben precisa”.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Alessandro Lanza, Francesco De Bortoli e Archivio Qdpnews.it. Video: Alessandro Lanza)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata