Un compleanno speciale per Amedeo Menegon che l’altra sera ha festeggiato 80 anni (compiuti ieri) partecipando a un triangolare di calcetto organizzato in suo onore agli impianti sportivi di Onigo.
Menegon, infatti, gioca ancora a calcetto con il gruppo degli “Amici del calcetto del martedì“. Fino all’anno scorso giocava come terzino, mentre quest’anno ha scelto di fare il portiere.
Ha un passato da calciatore semiprofessionista e nella sua carriera ha disputato anche un’amichevole contro Gigi Riva.
“Ho cominciato a giocare con il Vit Montebelluna – racconta Amedeo -. Il Vit era una squadra che poi si è unificata con il Montebelluna. Ho iniziato con la squadra juniores. Abbiamo vinto tornei provinciali e regionali e ho fatto una finale a Coverciano nella quale siamo arrivati terzi perdendo la semifinale con una squadra di Roma. Avevo 17 anni. Ricordo che il Cagliari venne a inaugurare lo stadio nuovo di Montebelluna in via San Vigilio. Io allora stavo finendo il militare: giocai il secondo tempo e marcai Gigi Riva che mi fece qualche goal”.
“Ora gioco a calcetto con gente anche di 30 anni – continua -. Gioco in porta perché i nostri portieri storici non vengono più. Mi ero quasi ritirato ma, quando hanno bisogno, mi chiamano ancora a giocare. Purtroppo, i ragazzi al giorno d’oggi pretendono tanto. Invece una volta, tanto per dire, ci si comprava le scarpe e si andavano a fare le trasferte in bicicletta”.
“Per esempio – conclude -, andavo da Montebelluna a Volpago sotto la pioggia: un po’ di abnegazione e di voglia di giocare. Secondo me, lo sport è importante per il fisico e per la vita quotidiana delle persone. Stasera mi hanno fatto una sorpresa, non sapevo di tutto questo ambaradan. Insomma, dai, sono contento”.
Dopo il triangolare, Menegon è stato premiato con una targa, senza dimenticare lo spiedo e la torta preparati per lui a Ciano del Montello.
“Il nostro gruppo è nato 35 anni fa – racconta Loris Gatto, capitano degli ‘Amici del calcetto del martedì’ – da Paolo Rossi e da Amedeo Menegon. Loro hanno continuato a tenerlo vivo, poi è diventato capitano Amedeo e successivamente il sottoscritto”.
(Autore: Andrea Berton)
(Foto e video: Andrea Berton)
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