La Festa internazionale del lavoro, in programma domani, è stata funestata da una tragedia avvenuta oggi martedì a Fiume Veneto, in provincia di Pordenone: un operaio di 68 anni, Ivo Bellotto, che risiedeva a Fontanelle insieme alla moglie, è morto in un incidente sul lavoro.
La tragedia è avvenuta in un cantiere all’esterno di un capannone di un allevamento di animali da cortile, in via Kennedy. La vittima lavorava per una ditta esterna incaricata dei lavori edili, anch’essa con sede a Fontanelle.
Stando ai primi riscontri, l’uomo stava operando da un camion con una gru quando sarebbe stato colpito dalle “forche” con le quali stava sollevando materiali. Il macchinario lo ha scaraventato al suolo da diversi metri di altezza. Per lui non c’è stato nulla da fare.
Sul posto, oltre al personale della centrale operativa sanitaria Sores Fvg, anche i Vigili del fuoco, i Carabinieri e gli ispettori dell’Azienda sanitaria pordenonese.
Il sindacato: “A una certa età non si dovrebbe stare in cantiere”
“Il cantiere è un luogo pericoloso, a una certa età non ci si dovrebbe stare – sottolinea Marco Potente, segretario generale della Filca Cisl Belluno Treviso -. Quella di oggi è stata anche la prima giornata di vero caldo, una condizione rispetto alla quale prestare grande attenzione perché fattore di rischio importante nei cantieri con l’arrivo dell’estate. Le motivazioni dell’incidente andranno verificate, ma di certo bisogna riaccendere un campanello di allarme su alcuni cruciali fattori di rischio, non solo il caldo ma anche il rispetto di tutte le misure di sicurezza. Come è possibile che un lavoratore che sta manovrando una gru venga colpito dallo stesso macchinario che sta utilizzando?”.
Il sindacalista della Federazione delle costruzioni della Cisl invita “i lavoratori a evitare le situazioni di rischio e le aziende a impegnarsi per garantire ai propri dipendenti di operare in condizioni di sicurezza, con macchinari all’avanguardia e manutentati, in osservanza di tutte le misure di sicurezza”.
“Una volta in più affiorano interrogativi, e questa volta anche relativamente all’età avanzata di un operaio, di un lavoratore, di una persona la cui vita si è spezzata, senza poter godere di una serena vecchiaia” afferma Mauro Visentin, segretario generale della Cgil trevigiana secondo il quale “un’altra vittima sul lavoro macchia la festa di domani e consegna a tutti ancora una volta la responsabilità di scendere in piazza, di manifestare, di gridare a gran voce che la sicurezza sul lavoro va garantita a tutti i costi”.
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(Foto: archivio Qdpnews.it)
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