Aprire una bottiglia di vino non è facile quanto sembra: può sbriciolarsi il tappo di sughero e cadere rovinosamente all’interno della bottiglia, può spezzarsi senza uscire o può saltare attraversando la stanza e diventare un proiettile per qualche commensale. Per evitare tutto questo bisogna conoscere alcuni passaggi delicati: d’altronde, come dice Alessandro Scorsone, sommelier e maestro di cerimonie a Palazzo Chigi, “All’interno della bottiglia sono racchiusi la storia del vitigno, della cantina e anche dell’area geografica in cui si è coltivato”.
Per aprire correttamente una bottiglia di vino l’esperta di Galateo Giuliana Meneghetti spiega che bisogna inserire la punta del cavatappi al centro del tappo di sughero, per poi avvitarlo di qualche giro: questo con calma e senza usare troppa forza. Poi si inizierà a sollevare il tappo con una prima leva, continuando delicatamente fino a estrarre del tutto il tappo.
“In questo modo non si farà rumore e il tappo non verrà mai toccato con le mani” precisa Giuliana.
Poi, con il tovagliolo chiamato frangino, si pulisce il collo della bottiglia per rimuovere eventuali residui e lo si userà anche per asciugare possibili gocce di vino scivolate lungo la bottiglia dopo averlo versato.
A questo punto tutto è pronto per il primo assaggio e si può versare il vino, facendo attenzione di prendere la bottiglia sempre dal fondo e mai dal collo.
“Andrebbe poi versato sempre con la mano destra, considerata la mano di Dio – stupisce Giuliana – e se un mancino volesse servire un suo vicino di posto dovrebbe farlo sempre con la destra, mentre per bere potrà usare la sinistra. Questo per rispettare una superstizione pluri secolare”.
E a chi spetta il primo assaggio? “Il vino dovrebbe essere assaggiato dal sommelier – svela Meneghetti – o in alternativa da chi ha ordinato o consigliato il vino, che sia il padrone di casa o un esperto che siede alla nostra tavolata”.
Solo quando verrà approvato il primo assaggio si potranno servire anche gli altri commensali, sempre rispettando la precedenza riservata alle donne.
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