Giallo della Pontebbana: forse Cheick era accasciato al momento dell’impatto. Indagini su una trentina di auto 

Proseguono serrate le indagini dei Carabinieri della Compagnia di Montebelluna dopo il ritrovamento del corpo, ormai privo di vita, del diciottenne Cheick Tidiane Bance lungo la Pontebbana. In due giorni gli investigatori avrebbero stretto il cerchio delle indagini. 

Le indagini si stanno concentrando dalle 3.30 di domenica notte (quando Cheick ha postato l’ultima storia su Instagram, in cui si vede il giovane camminare in una strada buia dopo la festa all’Odissea) fino alle 5, ovvero a quando l’infermiera ha fatto la prima chiamata al Suem 118, segnalando la presenza del corpo a terra del giovane. 

Un lasso di tempo in cui non sono stati molti i mezzi che sono transitati lungo quel tratto di Pontebbana ma che, fortunatamente, sono stati anche immortalati dalle telecamere di videosorveglianza disseminate lungo la statale. 

Acquisite ore e ore di registrazione i Carabinieri stanno rintracciando tutti i mezzi ripresi e verificando che questi non abbiano segni dell’impatto, anche se a terra non sarebbe rimasta nessuna traccia dell’auto pirata. 

Una trentina gli automobilisti che sarebbero passati in quel lasso di tempo e che i Carabinieri stanno identificando e sentendo escludendo parte di questi. Nonostante alcuni testimoni hanno riferito di aver visto il giovane camminare a bordo strada, non è certo che Cheick fosse in piedi al momento dell’impatto, ma potrebbe essersi accasciato o inginocchiato, forse per un malore o per la stanchezza. 

Posta sotto sequestro anche l’auto dell’infermiera che ha lanciato l’allarme: i carabinieri vogliono capire la causa della gomma a terra con la quale è stata trovata l’auto.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto: archivio Qdpnews.it)
(Articolo e foto di proprietà di: Dplay Srl)
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