Il posto del lavoro: la rivoluzione dei valori della Generazione Z nell’incontro con il sociologo Daniele Marini

Si è tenuto lo scorso giovedì 16 gennaio un interessante incontro con l’autore per la rubrica relativa al tema del lavoro, all’interno dell’ottava edizione del Festival della Cultura di Moriago della Battaglia.

Daniele Marini

Ad introdurre la serata, alla Casa del Musichiere, il presidente dell’Associazione Moriago Racconta Giuseppe Tonello.

Lorena Gava

Ospite dell’incontro Daniele Marini, professore di Sociologia dei processi economici all’Università di Padova, fondatore e direttore scientifico della divisione Research&Analysis di Community., che ha presentato il suo libro: “Il posto del lavoro – La rivoluzione dei valori della GenZ”. Un testo scritto a quattro mani con Irene Lovato Menin, psicologa e ricercatrice, attualmente borsista di ricerca all’Università di Padova.

In un dibattito con la direttrice artistica della rassegna Lorena Gava, il docente ha spiegato il percorso che è stato fatto per arrivare alle considerazioni finali, basate su approfondite ricerche attraverso una raccolta di dati e analisi condotte da Community Research&Analysis, in particolare per Federmeccanica e Fondazione Engim, per esplorare le scelte formative e professionali dei giovani italiani, e proponendo soluzioni innovative per facilitarne l’ingresso e la permanenza nel mercato del lavoro.

Il libro è utile per tutti coloro che intendono comprendere il presente e il futuro dei giovani nel contesto lavorativo.

Secondo i due esperti, infatti, si sta vivendo un cambiamento culturale profondo, una vera e propria rivoluzione di cui anche le imprese devono tener conto, per non perdere la propria attrattività. In Italia i giovani sono una risorsa preziosa ma sempre più scarsa, in numero sempre minore e spinti ad emigrare all’estero.

“Un tempo era il datore di lavoro, dopo un colloquio di selezione, a chiudere l’incontro dicendo ‘le faremo sapere’. Adesso sono le nuove generazioni a replicare ‘le farò sapere se la sua offerta mi va bene’ – ha spiegato l’autore – Il lavoro rimane una dimensione centrale per gli individui, ma non lo è in modo esclusivo o assolutamente prioritario, com’era generalmente per le generazioni precedenti. Quindi le giovani generazioni cercano opportunità lavorative che permettano di combinare l’impegno del lavoro con gli altri pezzi della propria vita, ritenuti altrettanto importanti. Il concetto di posto fisso è ormai superato: i giovani guardano al lavoro come ad un percorso dinamico, meno legato a un luogo fisico”.

Ampie sono state le domande e gli interventi del pubblico su questo tema molto sentito, come ad esempio: sul ruolo della madre nella scelte scolastiche; l’importanza dell’orientamento scolastico; i valori allo stesso livello e non su scala verticale e le aspettative degli adolescenti; la visione non più totalizzante del lavoro ma che sappia conciliare i desideri di autorealizzazione, tempo libero, famiglia, attività sportiva; la rivoluzione digitale e lo smart working aumentato dopo la pandemia e che ha segnato un cambiamento nel modo di lavorare; i nuovi scenari del lavoro.

(Autore: Antonella Callegaro)
(Foto e video: Antonella Callegaro)
(Articolo, foto e video di proprietà di Dplay Srl)
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