Qdp si apre al Montebellunese: dal 2020 una nuova sfida per una comunità da 32 mila abitanti

Con l’anno 2020 Qdpnews.it inizierà a seguire nuovi Comuni e la sfida più impegnativa sarà sicuramente quella della cronaca di Montebelluna, un Comune con circa 32 mila abitanti con tanti servizi, un polo scolastico tra i più importanti della Provincia di Treviso, una vita culturale di assoluto spessore e un centro storico capace di ospitare diversi eventi e manifestazioni.

Questa estensione potrebbe apparire un azzardo ma il sindaco di Montebelluna, Marzio Favero, ha evidenziato diversi legami tra la Sinistra Piave, apparentemente scollegata con il montebellunese, e il Comune da lui guidato.

“La Sinistra Piave gravita verso Montebelluna – ha affermato il primo cittadino di Montebelluna -, basti pensare a Valdobbiadene, e ci collega il fatto che si parla di molti Comuni della Pedemontana. Il Piave non è una cesura e insieme siamo tutti custodi della memoria della Prima guerra mondiale. Non dobbiamo dimenticare che in questo territorio hanno dato la loro vita ragazzi provenienti da almeno 20 diverse nazioni, all’epoca divise e adesso unite nel comune progetto della casa “europea”. Destra e Sinistra Piave fanno parte di una narrazione unica”.

“Inoltre – prosegue Favero – ci uniscono gli interessi legati al fatto di essere area Pedemontana, zona di cerniera fra la pianura e le Alpi. Montebelluna ha partecipato, con un gesto di sfida non indifferente, alla selezione per la capitale italiana della cultura. Lo abbiamo fatto perché questa è una città che rappresenta valori diversi rispetto alle città d’arte tradizionali. Montebelluna, come molte altre realtà venete, è rimasta nel cono d’ombra per decenni delle grandi città storiche come Venezia, Padova, Treviso, Vicenza e Verona. In realtà, ha saputo esprimere una vivacità creativa straordinaria legata al sistema d’impresa. C’è anche una cultura d’impresa di cui noi siamo cifra ed espressione: questo è il modello che abbiamo cercato di rappresentare a livello nazionale”.

“In questi anni il nostro polo scolastico è andato rafforzandosi – conclude – e abbiamo ottenuto nuovi indirizzi di istruzione secondaria grazie al dialogo fra i dirigenti scolastici e l’intesa programmatica d’area che è un tavolo di lavoro che vede insieme le amministrazioni locali con le categorie professionali. Credo che oggi Montebelluna in questo senso si ponga come città di riferimento mandamentale. L’ultima sfida che abbiamo portato a casa è stata quella di radicare qui anche l’alberghiero, cosa non indifferente per noi che puntiamo alla valorizzazione turistica del Montello. Il dialogo con la Provincia è stato estremamente positivo: sembrava che si dovesse entrare nell’ottica di una competizione Montebelluna-Castelfranco Veneto e invece ne è sortita una logica di collaborazione profonda nell’ambito scolastico e, visto che l’appetito vien mangiando, anche nell’ambito ospedaliero. Abbiamo infatti lanciato l’idea di un unico ospedale articolato su due sedi, così come ricordo che Montebelluna è diventata la sesta autorità urbana del Veneto nell’ambito dell’asse 6 del Por Fesr (Programma organizzativo regionale per l’utilizzo dei fondi europei per lo sviluppo delle Regioni)”.

Nell’asse 6 si parla di strategie integrate di sviluppo urbano sostenibile e il Comune di Montebelluna è riuscito in questo perché è stato aperto il dialogo con Castelfranco Veneto, Asolo e altri sette Comuni, presentandosi come area vasta.

Sono stati quindi portati a casa 11 milioni di euro dall’Europa, cui si aggiungono 6 milioni di euro da parte dei partner privati, che oggi consentono di dispiegare una serie di azioni per far crescere nel territorio l’idea di questa area vasta intesa come quartiere privilegiato dell’area metropolitana veneta.

Montebelluna sta investendo nella mobilità sostenibile, insieme alla Mom, per avere autobus euro 6 poco inquinanti, nel recupero degli appartamenti Ater ormai vetusti, per restituirli all’utilizzo sociale importante anche con esperienze nuove come quelle del cohousing, e l’ultima partita è quella per la smart city, per garantire servizi digitali ai cittadini in un territorio che comprende circa 150 mila abitanti.

(Fonte: Andrea Berton © Qdpnews.it).
(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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