Progetto triennale contro l’emarginazione sociale, dal Comune 45 mila euro

In questi giorni la Giunta Bordin ha dato nuovo impulso al Progetto “Emergenze Sociali”, che continuerà anche nel triennio 2025–2027 confermando un’alleanza solida e collaudata con il volontariato locale, una rete che da oltre 25 anni si spende senza clamori per chi vive ai margini.

Il progetto nasce per dare risposte concrete, rapide e umane alle situazioni di disagio e fragilità, grazie al lavoro congiunto dei Servizi sociali comunali e di realtà storiche del territorio come le Caritas parrocchiali, l’associazione Uniti per la Vita Cav – Mpv Treviso ODV e i Cittadini Volontari ODV. Un gioco di squadra che mette al centro le persone, la solidarietà e l’inclusione.

Il progetto sarà sostenuto per il prossimo triennio da un finanziamento complessivo di 45 mila euro (15 mila euro per ciascun anno) e punta a garantire continuità e potenziamento agli interventi di assistenza per le persone e le famiglie che vivono situazioni di fragilità socio-economica.

L’obiettivo del progetto è quello di intervenire rapidamente in situazioni di emergenza sociale, ma anche prevenire l’aggravarsi di fragilità già note, attivando percorsi personalizzati di accompagnamento, orientamento e sostegno.

Gli interventi messi in campo per contrastare la povertà sono molteplici e adattabili alle diverse situazioni di bisogno: si va dal fornire abiti a chi non ne ha, al pagamento di bollette in scadenza, dall’acquisto di generi alimentari e biglietti per i trasporti pubblici, fino al supporto economico e abitativo in caso di emergenze gravi come incendi, allagamenti, crolli o fughe di gas, al sostegno per le spese scolastiche, i Grest, i centri estivi e persino gli affidi giornalieri (con un supporto a circa 80 nuclei familiari ogni anno).

Commenta il parroco monsignor Antonio Genovese: «Apprezzo come questa collaborazione e sinergia con l’amministrazione comunale e i Servizi sociali confermi l’attenzione verso chi è più in difficoltà, specie in un momento storico come questo in cui il disagio economico riguarda molti. La vera sfida è quella di intercettare i più poveri, proprio coloro che spesso si nascondono e non chiedono aiuto, per dare loro un sostegno concreto e tangibile».

Sottolinea il sindaco Adalberto Bordin: «In questi anni, Montebelluna ha saputo costruire una rete sociale forte e coesa, fatta di persone, associazioni e istituzioni che collaborano con spirito di servizio. Questo progetto prosegue in questa direzione con l’intento di non lasciare indietro nessuno attraverso un modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni e volontariato, che merita di essere sostenuto e valorizzato. Ringrazio di cuore le associazioni coinvolte: senza di loro, questo percorso non sarebbe possibile. La nostra è una continua sinergia con tutte le parrocchie di Montebelluna, soprattutto quella della Beata Vergine del Duomo rispetto al quale ringrazio don Antonio, sempre attivo, presente e propositivo nelle iniziative a sostegno dei bisognosi».

I fondi saranno erogati anno per anno, sulla base di rendicontazioni dettagliate da parte delle associazioni beneficiarie attraverso un sistema che garantisce il corretto uso delle risorse pubbliche, ma che valorizza anche il grande lavoro svolto sul campo dal mondo del volontariato.

Prosegue Maria Bortoletto, assessore ai Servizi sociali: “In un periodo storico in cui le fragilità sociali stanno cambiando volto, diventando più complesse e trasversali, è importante avere strumenti flessibili e radicati nel territorio. La vera forza di questo progetto sta proprio nella sua capacità di ascoltare, adattarsi e rispondere concretamente ai bisogni reali delle persone”.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
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