Patrice Vermette, lo scenografo Premio Oscar di Dune: “A Tomba Brion ho chiesto di rimanere solo. Mi sono commosso”

Il Cinema Italia Eden di Montebelluna

Entrando a Tomba Brion, a San Vito di Altivole, lo scenografo canadese Patrice Vermette ha voluto restare solo. Ha passeggiato in quegli spazi, emozionato al punto di commuoversi, osservandone le forme aliene e straordinarie. Forse è proprio così che si fa il Cinema: prima da soli, con un enorme ma spontaneo sforzo creativo, e poi assieme, cercando di unire tutti gli scenari individuali in un’unica grande opera, nella quale la scenografia deve diventare il palcoscenico di una rappresentazione credibile, perfetta, la culla di un nuovo fragile mondo. Capita poi che quegli scenari siano talmente ben costruiti da meritare un Premio Oscar come per Dune (che in totale ne ha vinti sei).

I sindaci di Altivole e Montebelluna sul palco del Cinema Italia Eden

“Per me è stato un enorme onore – ha spiegato ieri sera, in diretta col Cinema Italia Eden di Montebelluna, prima della proiezione – È stata un’esperienza meravigliosa per me toccare con mano una delle sue opere più celebri. Si è rivelato il luogo ideale proprio perché il lavoro di Scarpa ha ispirato la prima parte di Dune ed era logico per noi mantenere gli stessi scenari anche per la seconda parte. Quel luogo poteva rappresentare al meglio il pianeta imperiale.

Patrice Vermette

Ho chiesto di rimanere solo all’interno della Tomba Brion perché volevo vivere al meglio tutte le emozioni che questo mausoleo conserva da anni. Era la prima volta da 35 anni di carriera che rivivevo un’emozione di questo tipo. Credo che quel luogo rappresenti il mix ideale tra bellezza e unione, con la natura circostante. Rappresenta l’architettura in generale, nel suo insieme.

Ho proposto cinque diverse opzioni al regista (Denis Villeneuve), per quanto riguarda le location dove girare e non appena ha visto le fotografie della Tomba Brion non ha nemmeno guardato le altre: ha deciso di confermarla immediatamente”.

Alla domanda, se sia rimasto soddisfatto del risultato finale e dell’accoglienza in Veneto, Vermette ha risposto così: “Assolutamente sì. Torneremmo volentieri in Italia. Soprattutto per il cibo, che è incredibile. Per le persone, per la disponibilità e la gentilezza di chi ha lavorato con noi a questo film. Grazie al Comune di Altivole e al Comune di Asolo, che ci hanno accolti”.

Il sindaco di Altivole, Chiara Busnardo

A raccogliere il saluto di Vermette, nella gremita sala del cinema, c’era anche il sindaco di Altivole Chiara Busnardo, che ha seguito in modo ravvicinato le riprese, e il sindaco di Montebelluna Adalberto Bordin, ma anche molti altri ospiti, tra i quali Tobia Scarpa. Erano presenti per Coldiretti anche i presidenti Giorgio Polegato e Marina Montedoro.

“Un’emozione grandissima: intanto per il percorso che ci ha portato al giorno dello shooting – quattro giorni molto intensi – preceduti da mesi e mesi di controllo della location, di incontri, riunioni eccetera, ma poi anche nell’incontrare professionalità come Patrice Vermette, – spiega ai piedi del palco il sindaco Busnardo – si vede dalle architetture di Dune I un chiaro richiamo a Scarpa.

Anche Denis Villeneuve è una persona splendida, di una semplicità ma anche di una professionalità straordinarie. Anche le maestranze hanno mostrato grande professionalità: nulla è stato lasciato al caso. In queste settimane siamo diventati un po’ l’ombelico del mondo, anche se il set era blindatissimo e nessuno poteva accedere. Adesso, anche secondo il FAI, cominciano ad arrivare i primi visitatori, che hanno visto il film e vogliono vedere di persona il memoriale”.

Ne parliamo anche con Gianluca Laurini di Eagle Film, che ha fatto da tramite tra il produttore e Altivole: “Dagli Stati Uniti, dal produttore, è arrivata l’indicazione di cercare questo sito, ad Altivole. Avevano provato a contattare il memoriale da soli, ma non ci sono riusciti. Così ho contattato Roberto Astuni e assieme abbiamo parlato con la sindaca Chiara Busnardo. Abbiamo saputo che nessuno mai vi aveva girato un film, così siamo andati a vederlo con lo scenografo. Abbiamo scoperto così che lui era talmente fan di Scarpa che tutte le linee architettoniche di Dune I erano ispirate a lui. Per girare la scena non è stato necessario nessun adattamento importante: anzi non è stato nemmeno toccato, soltanto arredato. Anzi ti dirò che uno dei punti, nel nostro programma di lavoro giornaliero, c’è una nota dello scenografo e del regista che raccomandava alla troupe di mantenere la massima accortezza, poiché stavano operando in un luogo sacro, particolarmente importante per tutti”.

(Foto: Qdpnews.it © Riproduzione riservata).
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