Duomo di Montebelluna gremito, questa mattina mercoledì 5 maggio, per dire addio a Mattia Battistetti, il 23enne di Montebelluna morto in un cantiere edile della sua città, travolto dal carico precipitato da una gru.
“Chi ha sbagliato pagherà” ha detto prima della messa funebre del figlio la mamma Monica.
Ad attendere il feretro, accompagnato da un gruppo di motociclisti, fuori dal Duomo, c’erano tantissimi amici dal giovane Mattia, molte le autorità militari e civili presenti al funerale, in occasione del quale il Comune ha dichiarato lutto cittadino.
I suoi colleghi di lavoro hanno distribuito ai presenti due ceste di calle bianche, alle quali ognuno ha lasciato un pensiero in memoria di Mattia.
La bara bianca è entrata in Duomo tra due ali di volontari della Croce Bianca, l’associazione per cui Mattia aveva frequentato un corso da operatore volontario del soccorso.
“Quante volte ti abbiamo detto di cambiare lavoro perché era troppo pericoloso – ha detto la mamma Monica -, tu non ne volevi sapere. Avevamo paura che potessi cadere da un’impalcatura, e invece è stata una maledetta fune spezzata a portarti via da noi. Ma chi ha sbagliato dovrà pagare”.
Ha poi ricordato lo stretto legame che aveva col papà Giuseppe, la sorella Anna e in particolare con i nonni Luciano e Rosanna, oltre allo splendido rapporto che aveva con la sua fidanzata Giada: “Quanto bene le volevi e quanti progetti avevate insieme. Dacci la forza di andare avanti”, è stata l’implorazione della madre straziata dal dolore.
“Aveva anche vinto dei concorsi, ma a lui non piaceva fare lavoro d’ufficio – lo ha ricordato il prevosto don Antonio Genovese nella sua omelia -, Amava restare all’aria aperta. Era un ragazzo solare, sempre il sorriso e una grande voglia di vivere. Persona generosa, dotato di estrema condivisione e accoglienza verso tutti. Era anche un ragazzo instancabile, si alzava prestissimo al mattino per andare al lavoro, per poi dedicarsi agli amati nonni nella cura dell’orto. Tutto questo rimane un tesoro prezioso che Mattia ci ha lasciato. E’ andato via troppo presto, ma ci è vicino e continuerà a sostenerci”.
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