L’ecocentro di San Gaetano sarà ampliato a 10 mila metri quadrati. Borgia: “Stiamo facendo il possibile per mantenere anche quello dei Pilastroni”

Nell’ultimo consiglio comunale della città di Montebelluna, il consigliere comunale Francesco Bortignon della lista “Insieme per Montebelluna” ha presentato un’interpellanza con la quale ha richiesto un aggiornamento su un fatto avvenuto il 1° febbraio del 2021, quando in Commissione lavori pubblici è stato presentato un accordo di programma con Contarina per l’ampliamento dell’ecocentro di San Gaetano e la contestuale chiusura di quello dei Pilastroni.

“Questa chiusura discende dalla delibera dell’assemblea consortile numero 6 dell’11 aprile del 2014 – ha affermato Bortignon -, che aveva approvato il nuovo Piano di Sviluppo degli ecocentri nel territorio di quello che era il Consorzio Treviso 3. Questo piano prevedeva la riorganizzazione delle strutture esistenti a Montebelluna con la chiusura dell’ecocentro di Contea, che in effetti è avvenuta durante l’amministrazione Favero, ma anche dell’attuale ecocentro di via Feltrina Sud, sostituito nei piani da un ecocentro unico tra Montebelluna e Crocetta”.

“La cosa che ci ha lasciato molto perplessi come consiglieri di minoranza presenti a quella riunione – continua – è stata quella di scoprire nel 2021, a distanza di 7 anni, queste intenzioni di Contarina che non erano sconosciute all’amministrazione, tant’è che in rappresentanza del Comune c’era l’allora assessore alle attività produttive e alle partecipate Martignago. Fortunatamente siamo riusciti ad ottenere da parte della maggioranza l’invio di questa proposta di delibera e l’allora vicesindaco Severin aveva anche ammesso che l’ecocentro di via Feltrina Sud andrebbe potenziato anziché dismesso, proprio perché fornisce un servizio importante a un territorio molto popolato (frazioni di Biadene, Pederiva, Caonada e Guarda: tutta la parte Nord ed Est di Montebelluna)”.

L’obiettivo dell’interpellanza era quello di capire se il progetto di chiusura dell’ecocentro dei Pilastroni da parte di Contarina sia ancora in piedi e se sia ancora in campo l’ipotesi di realizzare un unico ecocentro tra Montebelluna e Crocetta del Montello al servizio anche della comunità montebellunese.

Bortignon, inoltre, ha chiesto se l’amministrazione comunale di Montebelluna sia intenzionata ad assecondare Contarina nel chiudere l’ecocentro dei Pilastroni, o se intenda invece potenziarlo creando un miglior collegamento viario (il problema principale dell’ecocentro).

Attualmente Montebelluna, che ha una popolazione di oltre 30 mila abitanti, ha due ecocentri: quello dei Pilastroni, attivo 4 mezze giornate a settimana, e quello di San Gaetano, attivo 5 mezze giornate a settimana (contro le 10 mezze giornate di entrambi gli ecocentri di Castelfranco Veneto).

Il sindaco Adalberto Bordin ha ricordato che, tranne il caso di Castelfranco Veneto, le altre città delle dimensioni di Montebelluna hanno un solo ecocentro e che l’ampliamento dell’ecocentro dei Pilastroni non è possibile perché di fianco esiste la cooperativa “La Rosa Canina” (Il Card di Contea, invece, è stato chiuso anche perché ubicato in un luogo poco adeguato).

Il primo cittadino di Montebelluna ha riconosciuto che gli orari dell’ecocentro andrebbero aumentati, aspetto condiviso anche da Contarina.

Rispetto all’ecocentro di San Gaetano, il progetto è quello dell’aumento da 6.600 metri quadrati a 10 mila metri quadrati con una viabilità adeguata, per evitare soste pericolose dei veicoli, e un aumento delle capacità degli stalli auto all’interno dell’ecocentro dove ne saranno previsti 63.

Il vicesindaco Claudio Borgia ha detto che la chiusura dell’ecocentro dei Pilastroni da parte di Contarina è un obiettivo dell’azienda che è stato ribadito in più occasioni, non ultima quella dell’incontro avuto il 25 marzo con il direttore dell’azienda (chiesto dallo stesso Borgia per parlare di varie questioni).

I motivi della chiusura sono legati alla razionalizzazione (in città delle dimensioni di Montebelluna c’è un solo ecocentro) ma anche all’ampliamento dell’ecocentro di San Gaetano e per la nuova normativa regionale sugli ecocentri.

L’ampliamento dell’attuale ecocentro dei Pilastroni risulta non percorribile in quanto non vi sono gli spazi idonei per adeguare la struttura per l’area adibita al conferimento.

“Oggi Crocetta non è la soluzione definitiva – spiega Borgia parlando dell’incontro del 25 marzo con il direttore di Contarina – ma è la proposta che c’è sul tavolo per cui con il direttore mi sono riproposto di riaggiornarmi insieme al sindaco e al dirigente per fare una proposta su Montebelluna. Dal 25 marzo ad oggi abbiamo già lavorato, individuando delle possibili soluzioni ma non le sveliamo perché dobbiamo discutere della fattibilità”.

Questo non significa che avverrà – conclude -, significa che l’amministrazione sta facendo tutto il possibile affinché Montebelluna continui ad avere due ecocentri. Se così non fosse, ricordo che Montebelluna avrà San Gaetano ampliata, a sud ci sarà Trevignano (c’è un ampliamento anche lì finanziato con il Pnrr), a nord c’è Crocetta, qualora si facesse a Crocetta, e a ovest della città c’è Caerano”.

Il vicesindaco Borgia ha aggiunto che 4.742 montebellunesi (circa il 7%) si recano nella zona industriale di Caerano di San Marco, 36.957 vanno all’ecocentro di San Gaetano e 19.418 si recano in quello di via Feltrina Sud (gli stessi utenti vanno più volte).

Quanti accessi registrano i due ecocentri montebellunesi in rapporto a quelli dei Comuni vicini e dei centri più grandi della Provincia? Montebelluna è al secondo posto, come utenze domestiche e non domestiche, con 40.802 (Treviso ne ha 65 mila) e rispetto all’ecocentro di via Feltrina Sud è subito dopo Paese e Villorba con 21.898.

(Foto: web).
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