Lo scorso venerdì 25 ottobre, in via Feltrina Centro a Biadene, è stato inaugurato “Civico 89“/Co-Housing che fa parte del progetto “Rete dell’abitare” per persone con disabilità.
Presenti all’inaugurazione, oltre ai rappresentanti della Cooperativa Orchidea e dell’Ulss 2 Marca Trevigiana, anche il sindaco di Montebelluna Adalberto Bordin e l’assessore al sociale Maria Bortoletto.
“Civico 89 è formato da due appartamenti – commentano da Rete Orchidea – che accoglieranno persone con disturbi mentali, le quali faranno un percorso volto alle autonomie abitative, digitali e lavorative. Il progetto è stato finanziato con risorse proprie di Orchidea e di un fondo Pnrr. Ringraziamo le molte istituzioni presenti all’inaugurazione, le imprese e i nostri soci lavoratori”.
Il progetto è co-finanziato con risorse del Pnrr ed è stato realizzato in co-progettazione con Ambito Territoriale Sociale VEN_08, Comune di Castelfranco Veneto in qualità di capofila d’Ambito e Azienda Ulss 2 Marca Trevigiana.
Il progetto “Rete dell’abitare” è rivolto a persone con disabilità psichica, tra i 18 e i 64 anni, residenti nei Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale Ven_08 in carico ai Servizi Socio Sanitari che desiderano sperimentare autonomie nell’abitare e che siano in grado di sostenere una convivenza al di fuori del nucleo familiare.
Il numero di beneficiari coinvolti dovrà essere pari a 12 (6+6), individuati e segnalati da Csm dell’Ulss 2 Marca Trevigiana.
Possono accedere le persone in possesso di un grado di autonomia (capacità e abilità relazionali, sociali e lavorative) tale da potersi assumere la responsabilità di vivere insieme ad altri in situazioni abitative che comportano anche la capacità di affrontare in autonomia i problemi personali e di gruppo.
Le persone devono essere economicamente autosufficienti (elemento da valutare anche con la famiglia e/o il Comune di residenza), devono avere autonomia negli spostamenti ed essere impegnate in attività lavorative, occupazionali o socializzanti.
Devono infine necessitare di un accompagnamento nell’abitare, inteso come rafforzamento delle capacità gestionali, relazionali e sociali.
Con questo progetto si vogliono attivare nel territorio di competenza dell’Ambito Territoriale Sociale nuovi modelli abitativi non convenzionali, svincolati dall’accreditamento regionale, dove promuovere per piccoli gruppi di pazienti percorsi di vita in autonomia e di integrazione sociale e lavorativa a bassa intensità assistenziale.
Inoltre, si vuole favorire il turn-over nelle strutture riabilitative come esito di dimissioni guidate e sostenibili.
Gli altri obiettivi sono ridurre il ricorso alla residenzialità classica, contribuire alla riduzione del pregiudizio verso la malattia mentale, sviluppare nella comunità la cultura dell’accoglienza prevenendo così l’isolamento e migliorare l’autonomia e l’autodeterminazione delle persone coinvolte nel progetto.
Le persone con disabilità sono accompagnate a progettare il loro futuro insieme alle famiglie di appartenenza e ad individuare le opportunità più adatte nelle prospettive del “dopo di noi” esistenti nel territorio.
(Autore: Andrea Berton)
(Foto: Cooperativa Orchidea)
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