Il Covid si è portato via Vasco Cavasin, i suoi pattini Roces sono conosciuti in tutto il mondo. Martedì il funerale

Il Covid si è portato via Vasco Cavasin (nella foto), lo sportsystem di Montebelluna è in lutto.

Il “signore dei pattini” in linea aveva 72 anni, era stato ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Valentino, con una grave infezione alle vie respiratorie; ieri, sabato 23 gennaio, il decesso.

Vasco Cavasin, che risiedeva a Posmon, ha portato il marchio Roces (che prende il nome da una delle cime di Cortina d’Ampezzo) ad essere conosciuto in tutto il mondo.

Aveva soltanto 21 anni quando prese in mano l’azienda, che prima produceva pedule e scarpe da roccia, dal papà Ottorino, che all’epoca aveva dieci operai.

Così, negli anni Settanta, inizia a produrre doposci e scarponi da sci e, successivamente, pattini da ghiaccio con lo scafo rigido. Fu la svolta che lo portò a diventare subfornitore dell’americana Rollerblade (poi diventata italiana con l’acquisizione da parte di Nordica, ora confluita nella Tecnica Group di Giavera), leader mondiale nella produzioni di pattini in linea.

Proprio questo fatto spinse Vasco Cavasin a produrre pattini con marchio Roces, arrivando in poco tempo a realizzarne un milione l’anno e facendo il suo ingresso nei grandi mercati del settore, come Usa, Canada e Giappone. Vasco Cavasin ha poi lasciato l’azienda in mano al figlio Massimo, ma non ha mai smesso di seguirla direttamente.

Amava la sua città e la viva in modo completo, tanto che fu tra i componenti del gruppo dei Selese che fondarono il Palio di Montebelluna e contribuì a realizzare lo skatepark di via Malipiero.

Vasco Cavasin lascia la mamma Lina, la moglie Raffaella Gatto, il figlio Massimo e i nipoti Giovanni, Francesco e Giacomo, il fratello Valter e la sorella Lala.

Il funerale sarà celebrato martedì 26 gennaio, alle 15, in duomo a Montebelluna.

(Fonte: Flavio Giuliano © Qdpnews.it).
(Foto: Onoranze funebri Pietro Gallina).
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