Quanto il mondo della logistica fosse fondamentale per la nostra società, sincronizzata su un modello “just in time” ormai consolidato, ci siamo resi conto recentemente, quando due anni fa gli aerei di linea hanno cominciato a rimanere a terra, incrementando di conseguenza i costi dei trasporti internazionali e ritardando le consegne: quando cioè il grande cortocircuito dei lockdown ha toccato ognuno di noi nella nostra quotidianità.
È un settore che è stato particolarmente influenzato dalla pandemia, ma che ha continuato a evolvere anche quando tutto il resto, o quasi, era pressoché immobile.
L’esempio della DB Group di Montebelluna in questo scenario, con il numero delle spedizioni aumentato del 30%, il fatturato che ha superato i 300 milioni di euro e una crescita record che si attesta intorno al 60%, mostra quanto alcune aziende siano riuscite a rispondere con creatività alle difficoltà dell’anno appena trascorso.
La DB Group ha anche tradotto parte di questo vantaggio in welfare per i propri dipendenti e il termine “crescita”, in questo caso, si riferisce anche ad assunzioni, sia di giovani sia di professionisti, arrivati a ricoprire anche ruoli apicali all’interno dell’azienda, oltre a investimenti in formazione professionale e altri benefit.
Già nel gennaio 2021, in un’intervista dedicata al caso dei voli charter dalla Cina, il vicepresidente Valter De Bortoli aveva parlato di un aumento netto dei costi e della necessità di trovare nuove soluzioni al trasporto internazionale.
“I fenomeni che hanno interessato la supply chain, come la chiusura dei porti cinesi, hanno delle onde lunghe. I meccanismi di riassestamento dureranno mesi, se non qualche anno – spiega l’amministratrice delegata Silvia Moretto -. In questo momento c’è la richiesta da parte delle aziende di un riavvicinamento delle produzioni e dei magazzini, di conseguenze il nostro settore sta vivendo un momento di crescita, anche dovuto all’aumento delle tariffe”.
“In questo contesto abbiamo deciso di premiare i nostri dipendenti con un potenziamento del nostro welfare aziendale: abbiamo incrementato del 25% i premi, abbiamo introdotto i buoni pasto e ritagliato nuovi servizi speciali per agevolarle nell’organizzazione del loro tempo” spiega l’ad.
Alla DB Group i dipendenti avrebbero così la possibilità di ottenere flessibilità oraria, copertura sanitaria, smart working, assistenza per le dichiarazioni dei redditi, servizio di lavanderia e ricezioni ordini. Anche alla formazione è stato dato rilievo: non soltanto quella relativa al settore, ma vengono organizzati corsi dedicati all’allenamento delle soft skill.
“Abbiamo dato segnali tangibili, in un periodo difficile”. In DB Group spiegano che lo smartworking era già una scommessa aperta prima della pandemia: “All’epoca c’era scetticismo. Noi continuiamo a crederci, con gli ovvi vincoli dell’operatività”.
Anche sul fronte delle assunzioni, il colosso montebellunese ha “rimpolpato” l’organico dei dipartimenti con 37 persone nel 2021 e altre 8 nel 2022: alcune posizioni, fa sapere l’amministrazione, sono ancora aperte.
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