“Un uomo curioso della vita, in ogni sua sfaccettatura”. Era la versatilità uno dei tratti distintivi di Carlo Arcidiacono, ex insegnante dell’Istituto Einaudi di Montebelluna e collaboratore fidato dell’Utem, l’Università della Terza età montebellunese, scomparso martedì scorso all’età di 73 anni a causa di un tumore.
A ricordarne la figura, un concentrato di passioni eterogenee (dall’astronomia alla fotografia, passando per il cinema, la musica e la buona cucina), un suo “fratello minore” (come si definisce), Lucio De Bortoli, che dell’Utem è proprio il presidente: “Con noi aveva collaborato tenendo delle lezioni di storia del cinema, le ultime su Pasolini, uno dei suoi molteplici interessi – ha ricordato l’amico – Era una persona molto carismatica e con un senso dell’ironia non comune. Un maestro nel rendere comprensibile il complesso, un uomo sincero, antiretorico e lontano da ogni ipocrisia”. In definitiva, un vero intellettuale.
Il professor Arcidiacono, ricordato nelle scorse ore con affetto da molti ex studenti montebellunesi, aveva vissuto per un periodo anche a Treviso, dove aveva coltivato un altro dei suoi numerosi interessi: la politica (con una militanza nel Pci). Poi il trasferimento a Volpago del Montello.
Lascia la moglie Francesca e la figlia Chiara. L’ultimo saluto gli verrà dato domani sabato alle ore 11 nella sala di commiato del forno crematorio Veritas di Conegliano.
(Autore: Alessandro Lanza)
(Foto: Onoranze funebri Friz)
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