Bressan, Schiavinato, Bortoletto: oggi la celebrazione dei tre “Giusti tra le nazioni”

Hanno tratto in salvo diversi ebrei dalla Shoah nel periodo del nazifascismo, mettendo in pericolo la propria vita e ora, proprio per il loro coraggio, l’amore per il prossimo ed un immenso spirito di altruismo, sono stati riconosciuti “Giusti tra le nazioni” dal Memoriale Yad Vashemdi di Gerusalemme.

Loro sono monsignor Daniele Bortoletto, prevosto di Montebelluna dal 1939 al 1971, e i coniugi Angelo Bressan e Rosetta Schiavinato, tre montebellunesi (nella foto) ritenuti Giusti tra le Nazioni grazie al lavoro e alle documentazioni portate avanti attraverso Lucio De Bortoli dall’Istresco (Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea della Marca Trevigiana) e alle richieste avanzate dalla parrocchia e dall’attuale prevosto, monsignor Antonio Genovese.

A loro sarà anche dedicata la celebrazione per questo importante riconoscimento, in programma oggi giovedì alle ore 18 all’Auditorium Bachelet di Montebelluna.

Interverranno monsignor Antonio Genovese, prevosto di Montebelluna, che molto si è speso per il riconoscimento, Adalberto Bordin, sindaco di Montebelluna, Gianna Galzignato, Lucio De Bortoli e Gianmarco Basso, autore del libro “Un pastore dal cuore integro” dedicato a monsignor Bortoletto che, appunto, specie nel periodo 1943-1945, mise a repentaglio la propria vita per mettere in salvo diversi ebrei cercando di dare loro protezione.

Tra queste persone vi è anche Gerda Pressburgher, figlia di Alfred e Margherita Atlas, ebrei viennesi perseguitati dal nazismo e internati a Montebelluna dove trovarono rifugio dalla famiglia Angelo Bressan e Rosetta Schiavinato, in via Barile.

Dopo l’8 settembre si rifugia temporaneamente con la sua famiglia ad Alano, ma scoperta è costretta a ritornare a Montebelluna dove i suoi genitori vengono arrestati, deportati a Fossoli, nel Modenese, e successivamente ad Auschwitz. Nascosta dal parroco di Montebelluna, Daniele Bortoletto, riesce a sfuggire alla cattura e nascosta nell’orfanotrofio delle suore di Guarda. Dove rimase fino al marzo 1946, quando, all’età di 12 anni, lascia l’Italia per raggiungere la famiglia materna, a Lisbona in Portogallo.

Commenta Monsignor Genovese: “Il riconoscimento a Monsignor Daniele Bortoletto, Angelo Bressan e Rosetta Schiavinato come Giusti tra le Nazioni è un messaggio straordinario per la comunità: un invito a mettersi al servizio del prossimo senza riserve. Un messaggio ancor più attuale in un’epoca segnata da conflitti e da una crescente tendenza all’individualismo”.

Il sindaco Adalberto Bordin aggiunge: “Un sincero ringraziamento va a tutte le persone e le istituzioni che si sono impegnate per portare a termine questo importante riconoscimento. Questo onore è il risultato di un lavoro collettivo e di un impegno straordinario da parte di molti. Oggi, Montebelluna può essere orgogliosa per chi, con il proprio coraggio e la propria generosità, ha fatto la differenza in uno dei periodi più bui della nostra storia”.

(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Comune di Montebelluna)
(Articolo di foto di proprietà di Dplay Srl)
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