Dovrà essere sostituto da un nuovo esemplare di Celtis Australis: questo il destino del cosiddetto bagolaro situato nella proprietà privata in via Bergamo, 4.
Come è nel ciclo naturale degli esseri viventi, anche gli alberi si ammalano e, nonostante anche i numerosi tentativi passati di mantenere la pianta in salute anche con importanti capitozzature, potature e controventature così da garantire al contempo l’incolumità pubblica, oggi questo equilibrio non è più possibile.
Per questo, il Comune di Montebelluna ha pubblicato oggi l’atto che invita il privato titolare dell’area in cui è collocata la pianta – un albero storico alto circa 16 metri – di provvedere entro il 15 novembre prossimo all’abbattimento con la promessa – garantita dal versamento di una quota di circa 1.000 euro – di piantumare il nuovo Celtis Australis in allineamento della precedente essenza a metri 3 (tre) dal confine di proprietà entro il mese successivo, il 15 dicembre, così da mantenere vivo il ricordo simbolico di quell’albero ultrasecolare nella casa in cui vissero Guido e Mario Bergamo.
L’abbattimento è l’ultimo atto di una vicenda che, in realtà dura da anni e che negli ultimi mesi è stata di nuovo oggetto di attenzione da parte degli Uffici tecnici comunali.
Proprio lo scorso aprile, il proprietario del bagolaro ha inoltrato al Comune la richiesta di abbattimento dell’albero allegando anche una perizia fitosanitaria eseguita dall’agronomo Claudio Corrazzin, che individuava una situazione di pericolosità dell’albero, prescrivendone, appunto, l’abbattimento.
A fronte della richiesta, la Giunta comunale, considerata la valenza storica dell’albero, ha richiesto due ulteriori perizie valutative da parte di altrettanti tecnici qualificati, individuati nel corso dell’estate nel dott. Agronomo Farronato Stefano dello Studio AForest ‘Arboricoltura e Selvicoltura Urbana’ di Cassola e nello Studio Associato Ferrarini e Pitteri di Favaro Veneto.
Entrambe le perizie hanno confermato che la pianta deve essere abbattuta per evitare pericoli all’incolumità pubblica trattandosi, oltretutto, di una pianta adiacente al marciapiede e alla viabilità comunale di via Bergamo.
In particolare, la perizia dello Studio Associato Ferrarini e Pitteri sottolineava che: “La pianta, negli anni, ha subito pesanti capitozzature ed oggi la chioma risulta minata da varie cavità cariogene e formata principalmente da reiterati traumatici. Il fusto a partire dal castello principale e fino a terra presenta cavità e fessurazioni con forte attività cariogena. Il colletto, si presenta completamente cavo e destrutturato da una forte presenza di carie. I contrafforti sono quasi inesistenti, risultando indeboliti dalla carie e in alcuni casi anche recisi. La pianta, vista anche la posizione a bordo strada, risulta molto pericolosa e deve essere abbattuta con urgenza”.
(Autore: Redazione di Qdpnews.it)
(Foto: Comune di Montebelluna)
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