Alla scoperta delle meteore con il Gruppo Naturalistico Bellona, a Montebelluna una delle più importanti collezioni di meteoriti del Veneto

Il 15 marzo scorso un “bolide”, cioè una meteora molto luminosa, è stato visibile in tutto il Centro Italia, in particolare in Molise, Abruzzo, Lazio e Campania.

Per circa cinque secondi si è potuto osservare un oggetto brillante con una scia luminosa che ha raggiunto una magnitudine -10, illuminando il cielo e il paesaggio come una Luna al Primo Quarto.

Ci accompagna alla scoperta delle meteore l’astronomo montebellunese, presidente del Gruppo Naturalistico Bellona, Fabio Lanza: “Una meteora, chiamata popolarmente stella cadente, è un frammento di un asteroide, di una cometa o addirittura di un altro corpo celeste come la Luna o Marte, che viene attratto dalla Terra e ci cade sopra. La velocità con cui precipita può arrivare anche fino a 72 chilometri al secondo, il che, moltiplicato per i 3600 secondi che ci sono in un’ora, vuol dire sui 250mila chilometri all’ora“.

All’altezza di circa 100 chilometri, l’attrito con l’aria, pur molto rarefatta, rende incandescente e luminoso l’oggetto, che lascia dietro di sé una colonna luminosa di plasma, cioè di gas ionizzato.

“La stragrande maggioranza dei corpi si consuma e diventa polvere – prosegue Lanza -, ma gli oggetti più grandi di mezzo metro possono arrivare al suolo, spesso frammentandosi. Quando una meteora arriva al suolo allora si parla di meteorite”.

Secondo la ricostruzione degli astronomi, l’oggetto del 15 marzo scorso potrebbe essere caduto in Molise vicino a Isernia.

Si calcola che potrebbe trattarsi di una meteorite di circa 8 cm dal peso di circa 1 kg, arrivata intera o disgregata in frammenti più piccoli.

Ora c’è una vera e propria caccia al tesoro in un’area ben circoscritta – prosegue Lanza -, sotto la direzione degli esperti della rete Prisma dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). È un bell’esempio di ‘citizen science’, cioè quando normali cittadini collaborano con gli scienziati per ottenere dei risultati scientifici di un certo rilievo. Fenomeni come questi sono in realtà piuttosto frequenti: sul territorio italiano accadono almeno una o due volte l’anno. Io stesso ho osservato negli anni bolidi anche più luminosi di quello dell’evento del 15 marzo”.

Si può anche calcolare dove andrà a cadere la meteora?
“Sì – risponde Lanza – Se si osserva un bolide molto luminoso si può tirar fuori il telefonino, vedere che ore sono, guardare le costellazioni visibili tramite app di realtà aumentata come Star Walk, segnarsi dei riferimenti per la traiettoria apparente e mandare un messaggio alla rete Prisma (http://www.prisma.inaf.it/ -ndr). Nel caso di possibile impatto al suolo, si potrà poi partecipare alle eventuali ricerche della meteorite nell’area circoscritta anche grazie alle osservazioni dei cittadini”.

Come ci spiega lo stesso Lanza ci si può fare un’idea concreta di cosa cercare, anche semplicemente passeggiando sul Piave, al Museo Civico di Montebelluna, dove c’è una pregevole collezione di meteoriti provenienti da tutto il mondo, alcune in esposizione, altre visibili su richiesta.

A mostrarci questi reperti è il conservatore del Museo Civico di Montebelluna, Giorgio Vaccari.

La collezione di meteoriti è tra le più importanti del Veneto. In particolare, oltre a frammenti di meteoriti di tipo roccioso e ferroso, relativamente comuni, si possono vedere delle rare meteoriti provenienti dalla Luna e da Marte.

Vi è anche un frammento del più grande oggetto caduto sul territorio italiano finora registrato: la famosa meteorite di Alfianello del 1883, che prima di essere fatta a pezzi aveva una massa di circa 2 quintali. 

(Video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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