All’ospedale San Valentino prima esperienza di rete clinica: intervento chirurgico con equipe urologica di Treviso

Al San Valentino di Montebelluna la prima esperienza virtuosa di rete clinica chirurgica tra ospedali dell’Ulss 2 Marca trevigiana.

Nelle scorse ore, infatti, sono state praticate l’asportazione di una voluminosa neoplasia epatica e l’asportazione di una neoplasia del rene destro nella stessa paziente, grazie alla equipe chirurgica dell’ospedale di Montebelluna, guidata dal direttore Maurizio De Luca per il fegato e alla equipe urologica dell’ospedale di Treviso, guidata dal direttore Mario Mangano, per quanto riguarda il rene. Equipe del Ca’ Foncello che ha raggiunto i colleghi a Montebelluna.

Determinante l’interazione delle due direzioni mediche per garantire l’attuazione di questo delicato intervento chirurgico, in particolare il dottor Marco Morgante per la direzione medica dell’ospedale San Valentino e il dottor Stefano Formentini, direttore medico del Ca’ Foncello. La paziente, ancora ricoverata presso la chirurgia di Montebelluna, sta avendo un ricovero post operatorio regolare.

“Questa è la migliore risposta frutto di una riorganizzazione ospedaliera capace di portare l’eccellenza sanitaria dalla persona che ne ha necessità e urgenza – sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell’Ulss 2 Marca trevigiana – Il caso clinico era stato discusso nelle consuete riunioni multidisciplinare in ambito di rete clinica, dove si è concordato di attuare la doppia asportazione. Da qui la decisione di inviare l’equipe medica urologica del Ca’ Foncello a Montebelluna senza spostare la paziente. Paziente che già si trovava in un ospedale come quello di Montebelluna che ha dei chirurghi eccellenti. Complimenti a tutti i protagonisti di questa significativa collaborazione che sarà sempre più la normalità”.

“Negli ultimi due mesi, quindi in piena pandemia, sono stati regolarmente effettuati interventi oncologici presso i nostri ospedali – afferma il direttore delle chirurgie di Montebelluna e Castelfranco Veneto, Maurizio De Luca – Anche interventi oncologici con asportazioni multiple di organi per presenza contemporanea di più neoplasie nello stesso paziente. Interventi che sono stati praticati con metodiche mini-invasive per garantire una rapida ripresa del paziente e ottimale stato immunitario, parametri particolarmente importanti, specie in corso di pandemia Covid. Per ora questa efficiente coordinazione ha dimostrato di dare buoni risultati e la maggioranza dei pazienti oncologici operati sono già stati dimessi”.

“Infine, anche le riunioni del G.I.O. – Gruppo Interdisciplinare Oncologico Distretto di Asolo – effettuate ogni mercoledì pomeriggio, sono sempre state garantite. I colleghi coinvolti sono gli oncologi, pneumologi, gastroenterologi, radiologi (che consentono anche il collegamento web dei due ospedali), medici nucleari e anatomo-patologi, insieme a noi chirurghi, e tutti non hanno mai perso l’attenzione sulla problematica oncologica” – conclude.

(Fonte: Ulss 2 Marca Trevigiana).
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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