La “Quaresima solidale” proposta lo scorso febbraio da don Maurizio Dassiè ha dato ottimi frutti: un’iniziativa nata per aiutare i profughi di Afghanistan, Bangladesh e Pakistan detenuti in Bosnia, che ha visto collaborare insieme la comunità parrocchiale di Campea, Miane e Premaor con quelle di Combai e Farrò (vedi l’articolo).
Nel foglio settimanale parrocchiale di oggi, terza domenica del tempo pasquale, don Maurizio ha fatto il punto della situazione: “I prodotti seguenti sono partiti per la Bosnia venerdì scorso, 16 aprile: pasta 5,50 quintali, riso 2,7 quintali, farina mezzo quintale, zucchero 1 quintale e 7, 70 chili di sugo di pomodoro, 60 chili di fagioli, 47 di piselli, 14 di lenticchie, 45 di tonno, 48 chili di biscotti, 110 litri di olio e 53 di latte”.
Per quanto riguarda il materiale ad uso sanitario: “Circa 8 mila mascherine, 8.700 guanti, 30 flaconi di igienizzante e 50 saponette, 70 dentifrici, 95 flaconi di docciaschiuma, inoltre materiale sanitario vario come antiscabbia, cerotti, cotone, garze”.
L’iniziativa parrocchiale era rivolta in particolare a tutte le famiglie degli studenti che si trovano ad avere in casa innumerevoli confezioni di mascherine di colore bianco che vengono consegnate periodicamente in tutte le classi e che, spesso, non vengono utilizzate.
Queste 8 mila mascherine, in buste da dieci ciascuna, raccolte dalla parrocchia sono, purtroppo, la dimostrazione dello spreco presente nelle scuole italiane, spreco che molte famiglie di Miane hanno deciso di trasformare in dono per chi ne ha realmente bisogno.
“Altri prodotti sono in deposito in canonica e saranno portati in Bosnia con il prossimo carico – conclude don Maurizio -. Le offerte in denaro sono state di 1.934 euro, trasformate in generi alimentari e prodotti sanitari. A tutti un sincero grazie“.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
#Qdpnews.it