Si è appena conclusa la prima settimana di operatività degli psicologi appartenenti alla 1° squadra Sipem Sos federazione in Emilia-Romagna intervenuta a sostenere la popolazione colpita dall’alluvione del mese di maggio e attivati dal Dipartimento di Protezione Civile.
Oltre a Basilicata, Liguria, Lazio e Lombardia, tra loro anche due psicologi del Veneto, la dottoressa Letizia Mion di Este (Padova) e il dottor Paolo Pillon di Sernaglia della Battaglia, presidente di Sipem SoS Veneto e di Aido Miane.
Insieme e a supporto del coordinamento della funzione psicosociale gestita dall’ASL regionale e dal board dove è presente Sipem Emilia Romagna (con i loro psicologi presenti sul territorio dal 18 maggio) ed altre associazioni di psicologi volontari, Paolo e Letizia sono stati attivi principalmente in provincia di Ravenna e Forlì-Cesena (Sant’Agata sul Santerno, Lugo, Faenza, Forlì e Castel Bolognese, solo per citare alcuni dei posti più colpiti e dove la popolazione ha vissuto numerosi lutti, in particolare di persone anziane).
“Il nostro intervento di psicologi volontari coordinati dai nostri colleghi delle ASL ha permesso un’identificazione più veloce e un intervento più efficace sui bisogni emergenti della popolazione e la cittadinanza colpita – racconta Pillon – ma anche a supporto della logistica necessaria per implementare nuovi servizi, quali nuovi punti di ascolto e di sostegno psicologico in presenza e telefonici“.
“Comprendere le reali necessità emergenti, anche a supporto della Protezione Civile presente e della sanità locale, ci ha permesso di entrare a contatto stretto con le persone e assisterle anche sui bisogni di prima necessità e quindi intervenendo anche sul primo soccorso psicologico – prosegue -. Molte persone anziane sono rimaste spesso molto tempo isolate in quest’ultimo periodo. I più giovani e i bambini hanno vissuto numerose emozioni contrastanti dagli adulti, i quali dovevano gestire le situazioni familiari ricostruendole da scenari drammatici vissuti anche con tristezza, rabbia e sconforto.
Tuttavia la presenza di numerosi volontari provenienti da tutta Italia e la condivisione del loro vissuto giorno dopo giorno ha permesso a molti di loro di avvicinarsi a noi psicologi con più fiducia permettendo di far emergere una nuova resilienza e speranza per il futuro per affrontare questo difficile periodo di vita”.
In quei luoghi della Romagna sommersi da acqua e fango sono venute a mancare le condizioni igienico-sanitarie di base, che hanno fatto emergere un vissuto di grande precarietà e insicurezza.
“È stato importante dare un supporto psicologico, in particolar modo di vicinanza e prossimità alla popolazione, ai volontari e alle amministrazioni locali, così da poter porre delle basi più sicure per una ricostruzione del territorio anche dal punto di vista psico-sociale e di comunità che continueranno i nostri colleghi volontari insieme ai colleghi delle ASL nelle prossime settimane” conclude Pillon.
(Foto: per concessione di Paolo Pillon).
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