Padiglione Giallo del polo fieristico di Godega di Sant’Urbano gremito da oltre mille persone che ieri sera, venerdì, hanno partecipato alla 12ª edizione del convegno dedicato al mondo vitivinicolo, alle sue denominazioni e alle prospettive dei prossimi mesi.
Il tema di quest’anno era “Le strategie 2025. Attingimenti e mercati per mantenere il futuro del Prosecco e delle altre denominazioni del nostro territorio”. Sul palco i presidenti dei Consorzi di tutela delle denominazioni Prosecco, Pinot Grigio delle Venezie e Vini Venezia, moderati dall’ambasciatore delle Città del Vino e co-autore del convegno, Fiorello Terzariol.
Tra il pubblico numerose autorità, tra cui i consiglieri regionali Roberto Bet, Sonia Brescacin e Nazzareno Gerolimetto, il presidente della provincia di Treviso Stefano Marcon, diversi sindaci e amministratori, oltre ai rappresentanti delle associazioni di categoria del mondo agricolo e di altre realtà istituzionali del settore.
Ad aprire la serata la sindaca di Godega di Sant’Urbano, promotrice dell’evento. “La presenza di molte persone questa sera – ha dichiarato Paola Guzzo – dimostra come questo appuntamento sia sempre molto sentito. Non solo perché si parla della situazione attuale delle denominazioni vitivinicole, ma soprattutto perché si guarda al loro futuro”.
Molto atteso, come da tradizione l’intervento del presidente del Veneto, Luca Zaia, che ha sottolineato, riferendosi al prosecco che “stiamo parlando della più grande denominazione al mondo e se nel 2009, quando ero ministro, non avessi fatto quel decreto, oggi il nome Prosecco non sarebbe stato un’esclusiva italiana, ma di tutto il mondo”.

Poi il suo appello sul futuro della denominazione “È fondamentale che sui mercati non si vada in ordine sparso, ma con una strategia chiara e con prezzi ben tarati. Abbiamo seimila ettari, tre più tre potrebbero essere, ma su questo spetta ai vostri rappresentanti trovare un accordo. Il mondo dell’enologia mondiale farebbe i salti di gioia se ci vedesse divisi, abbiamo tanti nemici. Sui tremila più tremila è fondamentale premiare chi ha creduto nelle certificazioni”.

Infine, il governatore ha volito aggiungere un suo monito sulla viticoltura eroica: “Sono preoccupato per le rive, cuore e storia del Prosecco. Se perdiamo la viticoltura eroica, perdiamo tutti, anche la pianura”.

Spazio poi ai presidenti dei Consorzi. Per tre di loro – quelli della denominazione Prosecco – era la prima volta. Franco Adami, presidente del Consorzio Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, ha sottolineato la responsabilità sociale che il mondo del Prosecco ha a tutti i livelli.

Rivolgendosi ai presidenti del Prosecco DOC e dell’Asolo Prosecco DOCG, ha detto: “Dobbiamo lavorare insieme perché il valore delle nostre denominazioni è condiviso. Quando parliamo di Prosecco, dobbiamo dire tutti la stessa cosa. Noi esportiamo il 45%, ma facciamo fatica a far conoscere il valore immateriale del Conegliano Valdobbiadene. Abbiamo bisogno anche dei nostri cugini”.

Anche il presidente della Docg ha poi voluto lanciare un appello sulle rive: “Se non investiamo, quelle fotografie iconiche che tutti amano non esisteranno più. Le rive vanno protette in tutti i modi”.

Il convegno è stato promosso dal Comune di Godega di Sant’Urbano con il supporto di diversi partner, tra cui Banca Prealpi SanBiagio. Luciano Soldan, responsabile dello sportello agricoltura della banca, ha dichiarato: “Non potevamo mancare a questo evento. Parliamo del futuro del Prosecco, ma anche del nostro territorio. Abbiamo vissuto un ricambio generazionale molto forte e, dove abbiamo saputo fare squadra tra produttori e banca, i risultati si sono visti”.
(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Simone Masetto)
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