Sae Tasaka nel Dojo di Judo Valmareno Gym. La campionessa giapponese ha tenuto uno stage rivolto alle donne

Sae Tasaka nel Dojo di Judo Valmareno Gym. La campionessa giapponese ha tenuto uno stage rivolto alle donne
Sae Tasaka nel Dojo di Judo Valmareno Gym. La campionessa giapponese ha tenuto uno stage rivolto alle donne

Uno stage rivolto alla atlete donne della categoria Cadetti, Junior, Senior e Master con grado minimo 2° kyu: martedì scorso 25 aprile il dojo di Judo Valmareno Gym ha ospitato la maestra giapponese Sae Tasaka, 4°dan Yac’s Company Japan.

La campionessa Sae Tasaka si trova in Italia in vista delle prossime Olimpiadi. È stata contattata per allenare un’importante squadra nazionale della Croazia. Durante la sua permanenza ha visitato diversi dojo italiani, tra cui quello di Valmareno Gym del maestro Stefano Stefani.

“Sta apprezzando le meraviglie della nostra terra e nel contempo ci sta dando delle perle dal punto di vista professionistico – racconta Stefani -. Abbiamo deciso di dedicare una seduta di allenamento solo alle donne e Sae, da donna professionista, darà le sue visioni, tecniche e differenze del judo praticato dalle donne”.

“Abbiamo riscontrato delle differenze sul metodo di dimostrazione delle tecniche – spiega il maestro -. Sae ha un sistema analitico: prima fa vedere la tecnica nel suo risultato finale e poi scandaglia tutti i particolari come l’equilibrio, la presa e la caduta”.

Sae, quali le sue prime impressioni sull’Italia?

“È la prima volta che vengo in Europa – racconta Sae -. Gli italiani sono molto gentili e amichevoli. Amo il cibo italiano, mi piacciono la pizza e la pasta. Una volta che lo provi, capisci che quello che vendono in Giappone come ‘pizza’ o ‘pasta’ è falso”.

La maestra giapponese durante la sua permanenza, ci racconta il maestro Stefani, non ha disdegnato il cavallo di battaglia del nostro territorio: il prosecco.

Come si è trovata a insegnare in un Dojo italiano? Ha riscontrato differenze rispetto al Giappone?

“Quando spiego delle mosse di base, tutti riescono a seguirmi ed eseguirle. Non solo, cercano anche di fare di più. Io propongo un esercizio e loro eseguono anche le mosse successive. Nel mio Paese, invece, i bambini giapponesi copiano solamente quell’esercizio. Gli italiani cercano sempre di fare di più. I praticanti in Giappone studiano per tanto tempo i movimenti di base e li ripetono. Fanno più movimenti prima di passare alla ripetizione della tecnica, al combattimento”.

“Nei dojo che ho visitato qui in Italia ho notato che, come in Giappone praticando Judo, si imparano dei comportamenti corretti, educativi e di approccio generale e globale alla vita” conclude Sae, a conferma che il Judo non è solo uno sport, una pratica corporea: è una palestra di vita con un’influenza fortemente educativa, che plasma il carattere e l’identità dell’individuo insegnandogli i comportamenti giusti da seguire non solo nel dojo ma anche nella vita.

(Foto e video: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata – Stefano Stefani).
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