E’ trevigiana l’azienda agricola più innovatrice del Veneto che si è aggiudicato il premio assoluto dell’Oscar Green regionale che vale la finale a Roma con i colleghi delle altre regioni del Bel Paese. Ad aggiudicarsi l’Oscar Green Veneto, oltre alla propria categoria “E’ ancora Oscar Green” è Johnny Moretto di Crocetta del Montello con il progetto intitolato “Moretto FARM dove ogni goccia d’acqua ha un valore”.
L’impianto è l’unico in acquaponica del Veneto e rispetto all’utilizzo delle risorse, primo in Italia. La Marca ha primeggiato anche nella categoria Campagna Amica. Ad aggiudicarsela Andrea Bandiera di Maser con “Il “caviale” vegetale” titolare della Società Agricola Al Cornoer.
“Tutti i nove progetti sono degni della finalissima a Roma, ma soprattutto dimostrano la grande capacità delle imprese agricole venete di pensare un’agricoltura d’eccellenza anche per il domani – spiega Giorgio Polegato, presidente di Coldiretti Treviso – Sono ovviamente orgoglioso di questi due successi di Johnny e Andrea e inevitabilmente di vedere la Marca trevigiana alla finale dell’Oscar Green 2024. La riflessione va a Coldiretti unica grande interprete del nostro settore primario sempre in evoluzione per tutelare la propria reputazione e per rimanere competitiva nei mercati internazionali. Con giovani così non dobbiamo certo temere il futuro”.
Con il “caviale” vegetale, le perle vegetali, la birra al granchio blu, il vino carbon free, l’infuso a kmzero e lo zafferano bio, i giovani di Coldiretti lasciano il loro segno nell’agroalimentare veneto. La presenza, inoltre, delle nuove generazioni sul territorio è una garanzia visto che c’è chi salva un’isola dall’oblio, chi coltiva senza terra, chi comunica digitalmente con gli esseri umani e con il mondo animale. Gli under 40 dell’agricoltura non sono solo imprenditori agricoli, che sarebbe già tanto, sono anche allevatori custodi, agri-influencer, operatori didattici, creatori digitali insomma i veri animatori di una campagna che produce bellezza, salute e fatturato.
L’Oscar Green, il premio dell’innovazione agricola, giunto alla 18^ edizione anche questa volta rileva una fotografia dell’intraprendenza del settore primario svelando, attraverso i progetti in gara, il meglio della creatività giovanile agricola. Alla finale veneta celebrata oggi a Rovigo al Teatro Sociale in platea insieme al presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini e al presidente della Regione Veneto Luca Zaia c’erano tutti i cinquanta concorrenti provenienti da ogni provincia, insieme alle autorità locali e ai dirigenti delle federazioni Coldiretti. Negli anni il concorso ha raccolto migliaia di adesioni facendo di questa manifestazione un punto di riferimento e una vetrina di esempi imprenditoriali d’eccellenza.
La giornata è stata aperta dal benvenuto del sindaco di Rovigo Valeria Cittadin e dal saluto del Senatore Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura. “L’agricoltura è green per definizione, – ha detto De Carlo – i giovani agricoltori veneti usano tutte le risorse del Psr, la tradizione si coniuga con l’innovazione in Veneto e i risultati oggi si vedono”.
Il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha riservato alla gioventù di Coldiretti parole incoraggianti: “Se l’agricoltura ha un futuro è perché ci sono i giovani che portano innovazione, ma anche sostenibilità e salubrità alimentare. I ragazzi sono i nostri gioielli, parliamo bene di loro, perché l’agricoltura giovane cresce a due cifre. Sono loro il futuro dell’agricoltura, se ci fosse questo fermento anche in altri settori si starebbe meglio. La vita ci offre un sacco di opportunità, a volte siamo noi che non le vediamo”, ha concluso Zaia rivolgendo un ricordo all’esempio che ha dato a tutti Sammy Basso.
Il presidente nazionale di Coldiretti Ettore Prandini ha posto l’accento sulla vitalità della nostra regione: “Il Veneto è una regione straordinaria in fatto di capacità imprenditoriale in ambito agroalimentare. Oscar Green è un’opportunità fondamentale per i giovani che rappresentano proprio la distintività e i valori dell’agricoltura locale. Guardando all’Europa, Il Veneto è una regione straordinaria in fatto di capacità imprenditoriale in ambito agroalimentare. Basti pensare a manifestazioni come il Vinitaly che attirano sempre più visitatori interessati più alle esperienze che ai monumenti. Questo perché è un territorio ricco di storia e Oscar Green è un’opportunità fondamentale per i giovani che rappresentano proprio la distintività e i valori dell’agricoltura locale”.
“Oggi in agricoltura – ha aggiunto il presidente di Coldiretti Veneto Carlo Salvan – non dobbiamo avere paura del nuovo, anzi, dobbiamo essere pronti a nuove sfide dimostrando che non siamo solamente agricoltori ma veri e propri custodi del territorio. Allo stesso tempo dobbiamo dare più valore a quello che facciamo. La nostra caratteristica è la distintività e deve diventare il nostro mantra. Allo stesso tempo dobbiamo essere più europei, ma non come spettatori bensì da protagonisti anche se c’è molto lavoro da fare. Oggi è il momento in cui dobbiamo mettere in campo tutte le azioni atte a creare le condizioni per consentire ai giovani di lavorare e creare ricchezza”.
Il delegato regionale di Giovani Impresa, il trevigiano Marco De Zotti ha illustrato il quadro della propensione all’attività agricola commentando i dati del primo bando del Complemento di Sviluppo Rurale a cui sono ricorsi 306 nuovi agricoltori veneti: sono 246 sono i neo agricoltori insediati in pianura e 60 quelli che hanno scelto la montagna per dare avvio a nuove attività in agricoltura.
“I dati elaboratori parlano di energia nuova nei campi e reale ricambio generazionale – ha spiegato dal palco Marco De Zotti – L’aiuto supera i 40 milioni di euro: il 59,6% dell’investimento è dedicato all’avvio dell’imprese, tuttavia, significativa è anche la parte che interessa la sostenibilità che rappresenta, infatti, quasi il 36% della spesa. Emerge quindi la propensione ad affiancare anche operazioni che interessano la riduzione delle emissioni, il risparmio idrico e il benessere animale. Passando agli investimenti attuati da imprese già operanti condotte da giovani e non, si contano 1.095 imprese agricole finanziate a cui si aggiungono 111 imprese agricole con attività agrituristica, fattoria didattica e sociale, per un totale di 1.206 imprese che hanno promosso azioni per lo sviluppo della propria attività. L’aiuto concesso dal CRS supera i 97 milioni di euro per un investimento complessivo, se consideriamo anche la parte dell’impresa, che sfiora i 206 milioni di euro. Anche per le aziende consolidate, spicca l’attenzione verso l’impatto– riduzione emissioni, risparmio idrico, benessere animale – che assorbono il 40,6% dell’investimento attivato. Significativa è poi la parte della diversificazione – agriturismo, fattoria didattica e sociale, produzioni particolari– che vale, con 39 milioni di investimento, il 19% del totale”.
L’analisi ha preparato il dibattito della tavola rotonda moderata da Fabrizio Rotta, Ceo di Very Personal Consulting, incentrata sul tema dei cambiamenti climatici e che ha coinvolto il presidente nazionale Ettore Prandini, il presidente di Coldiretti Veneto Carlo Salvan e Prof. Marco Marani, direttore del Centro Internazionale di Idrologia dell’Università di Padova tra i top Italian Scientist in Natural & Environmental Sciences.
Il professor Marani, analizzando le conseguenze del cambiamenti climatici anche in Veneto, ha sottolineato che “è necessario un cambio di paradigmi mentali e culturali. Ma nulla accadrà se non viene richiesto a gran voce da chi si trova in prima linea quindi anche dai giovani perché le richieste devono essere fatte in anticipo per farsi trovare pronti prima che diventi emergenza”.
Enrico Parisi, leader nazionale dei giovani Coldiretti, ha concluso: “Oggi Oscar Green è la dimostrazione che i giovani possono rimanere nel proprio territorio avendo il coraggio di innovare senza cedere all’omologazione. È importante che riscoprano il perché fanno agricoltura mettendo prima di tutto la passione in quello che fanno anche quando non c’è il giusto riscontro economico per quello che fanno. Dobbiamo metterci il cuore, prima di tutto”. L’evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Rovigo ha avuto il sostegno di Maschio Gaspardo, Forgreen Group, Banca Sella, Consorzio Agrario di Treviso-Belluno e della Cantina Vigneti di Conselve.
CATEGORIA CAMPAGNA AMICA
Premia le imprese che si sono distinte per la capacità di valorizzare i prodotti Made in Italy su scala locale, nazionale e nei mercati esteri, che contrastano il falso Made in Italy e rispondono alle esigenze dei consumatori in termini di sicurezza alimentare, qualità, tipicità, trasparenza, tutela ambientale e riscoperta del territorio.
Parimerito
Alessia Parisatto di Baone (PD) con “La birra al granchio blu” titolare della società agricola Terre Laviche, nata il 17 settembre 1998, laureata in agraria, ha presentato la birra al Granchio Blu (Granchio Blu Stout). Partendo dall’idea di ampliare la gamma di birre agricole prodotte con il proprio orzo e luppolo, ha pensato ad aggiungere un ingrediente cercando di trasformare una minaccia in risorsa. Ispirata allo stile irlandese Oyster stout, che vede l’aggiunta di ostriche durante la fase di bollitura, pratica comune nell’800 in Irlanda, dove si abbinavano ostriche alle birre scure, Alessia ha deciso di aggiungere il granchio blu, ottenendo una birra caratterizzata da sentori di malti tostati, frutti rossi maturi, farina di castagne e caffè, aggiungendo una nota minerale e salmastra, con corpo mediamente strutturato ed un amaro nel finale dato dal luppolo. Si abbina a frutti di mare o cruditè di pesce oppure dolci a base di cioccolato.
Andrea Bandiera di Maser con “Il “caviale” vegetale” titolare della Società Agricola Al Cornoer, nato il 3 aprile 1990, laureato in agraria, ha portato le sue “Perle di salute veg”. Ha sviluppato grazie al suo laboratorio una notevole gamma di prodotti e trasformati vegetali ma anche animali grazie ai propri allevamenti. Rifornisce gastronomie, ristoranti, eventi che scelgono le carni cotte, preparati, verdure trasformate. Ha creato un prodotto simile al “caviale” ma del tutto vegetale con le verdure del proprio orto, che si presenta come vere e proprie sfere di caviale di vari colori in funzione dell’ortaggio o verdura a foglia che viene utilizzata. Procede da prima con l’estrazione del succo dai vegetali, in seguito con uno shock termico, una lavorazione a bassa temperatura, e tramite una lavorazione ad alta rotazione con l’olio extra vergine di oliva riesce a creare una patina esterna che racchiude al suo interno il succo vegetale.
CATEGORIA CUSTODI D’ITALIA
Premia le imprese che contribuiscono al presidio dei territori più marginali, capaci di raccontare il loro legame con il territorio valorizzando opportunità di impresa e lavoro in zone impervie, facendo sì che non vada perso il ricco patrimonio di biodiversità del nostro Paese.
Anna Sarzetto Cavallino Tre Porti (Ve) con “L’isola da salvare”della Società Agricola Isola di Falconera (VE)– Cavallino Tre Porti (VE) nata il 9 novembre 1993, laureata, ha illustrato il suo progetto “L’isola da salvare… un sogno che diventa realtà!” Luogo un tempo coltivato e abitato da contadini, faceva parte degli orti di Venezia. Come allora si producono ancora orticole tipiche del territorio, principalmente carciofi, asparagi e pomodori e la produzione di miele (di barena e un millefiori lagunare di particolare pregio). L’intento è avviare anche l’attività di acquacoltura, matrice morfologia dell’isola ma abbandonata da tempo. L’obiettivo è raccontare tramite un turismo sostenibile e con la realizzazione di un piccolo agriturismo, le tipicità del territorio, la filiera cortissima dalla terra al piatto. Due gli ettari vocati alla produzione i restanti 16 sono riserva selvaggia.
CATEGORIA E’ ANCORA OSCAR GREEN
Premia le imprese che hanno concorso in occasione di precedenti edizioni, sviluppando l’idea innovativa presentata in Concorso al punto da farla diventare l’anima della propria impresa.
Parimerito
Ilaria Turri di Bellombra (Ro) con “Dulcis …infuso” titolare dell’azienda agricola Corte Burchio, nata l’11 maggio 1985, laureata, ha prodotto “Dulcis…infuso”. Con due soli ingredienti, miele e camomilla, ecco la tisana per chi ama la comodità di preparare una bevanda istantanea, preparata con il nostro miele millefiori e la nostra camomilla, erba officinale dalle riconosciute proprietà benefiche. Non è necessario aspettare il tempo di infusione, in quanto le proprietà della camomilla sono già state estratte dal miele.
Johnny Moretto di Crocetta del Montello con “Ogni goccia d’acqua ha un valore”. Nato il 6 dicembre 1996, laureato in agraria, ha promosso la “Moretto FARM dove ogni goccia d’acqua ha un valore”. L’ impianto è l’unico in acquaponica del Veneto e rispetto all’utilizzo delle risorse, primo in Italia. L’acquaponica unisce l’idroponica e l’acquacoltura, come fonte di elementi nutritivi per la produzione di verdure, erbe aromatiche e frutta. Il pesce fornisce il nutrimento per le piante e le piante depurano l’acqua per i pesci, garantendo un elevato risparmio idrico e un utilizzo minimo di sostanze nutritive dall’esterno. L’innovazione sta nella sostenibilità, in quanto l’impianto è indipendente dal punto di vista elettrico, termico e idrico. Poiché l’impianto mantiene costanti le caratteristiche ambientali interne, è in grado di orientare la stagionalità rispetto alle esigenze di mercato, dei sapori e dei gusti.
CATEGORIA IMPRESA DIGITALE E SOSTENIBILE
Premia le imprese che coniugano ambiente, energia e digitalizzazione nell’ambito di progetti che promuovono uno sviluppo durevole e sostenibile sotto il punto di vista economico, ambientale e sociale.
Daniele Nordera di San Martino Buon Albergo (Vr) con “Alta tecnologia in stalla” della Soc. Agr. Nordera F.lli e Figli nato il 19 aprile 2002, diplomato in agraria, ha concorso con “LA TECNOLOGIA CHE CI PERMETTE DI COMUNICARE CON GLI ANIMALI”. L’applicazione di speciali collari sui bovini che permette di monitorarne h24 lo stato di salute, rilevando particolari parametri. Questi dati poi confluiscono in una app per la creazione di report relativi al singolo animale o alla mandria intera. Il processo permette di intervenire tempestivamente per tutelare la salute degli animali e anche per salvaguardare dalle perdite di produzione. Accanto a questa innovazione è collegato un impianto di biogas, per produrre energia elettrica immessa in rete e acqua calda utilizzata in azienda. Gli effluenti vengono sparsi sui terreni per migliorare la fertilità e ridurre la concimazione chimica.
CATEGORIA IMPRESA CHE CRESCE
Premia le imprese che grazie all’avanzato livello di diversificazione e multifunzionalità hanno saputo affermarsi in un contesto sempre più competitivo, rispondendo alle esigenze di sicurezza alimentare, qualità, tipicità e tutela ambientale.
Vince Jessica Cecchetto San Michele al Tagliamento (Ve) “Lo zafferano bio” della soc. agr. Beeflower nata il 15 marzo 1998, diplomata, ha presentato “Una giornata senza Giallo Zafferano è come una giornata senza sole”. Gessica ha messo a dimora nei terreni di famiglia 50 mila bulbi di Crocus Sativus (zafferano), che coltiva con metodi naturali e 100% sostenibili, coltiva ortaggi rari e antichi con metodologia NO-DIG, direttamente nel compost, al fine di proteggere il ricco bioma di insetti, animali e funghi, che con le piante contribuiscono a formare un ecosistema connesso e vitale. Tramite il suo canale social spiega a chi la segue questi valori e la sua pratica sostenibile che punta ad un’agricoltura con impatto ambientale prossimo allo zero.
CATEGORIA COLTIVIAMO INSIEME
Premia le imprese, le cooperative, i consorzi agrari e le start up che hanno creato reti sinergiche e sviluppato innovazioni in partnership con i diversi soggetti della filiera agricola e soggetti pubblici, al fine di massimizzare i vantaggi delle aziende agroalimentari e del consumatore finale.
Vince Elena Gottardi Bassano del Grappa (Vi) “Un vino per il pianeta” della Soc. Agr. Vignaioli di Contrà Soarda, nata il 9 ottobre 1992, laureata, ha collaborato con una start up denominata “TERRA – a wine for the planet (EUROPE’S FIRST CARBON NEGATIVE WINE)”. Questo rapporto ha permesso di lavorare in modo diverso per combattere il cambiamento climatico attraverso il primo vino carbon negativo d’Europa. Stanchi di una sostenibilità poco concreta il team ha analizzato rigorosamente il processo di vinificazione, dalla vite al bicchiere, per comprendere appieno le emissioni di gas serra associate e intraprendere azioni significative per ridurle. Questo ha permesso di ottenere un prodotto sempre di alta qualità in grado di combattere le variazioni climatiche
(Autore: Redazione Qdpnews.it)
(Foto: Coldiretti)
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