“Il nuovo Polo scolastico di Cornuda nasce già vecchio”: con queste parole il gruppo consiliare “Amiamo Cornuda” ha aperto la serata pubblica dello scorso venerdì 17 settembre per illustrare il progetto definitivo del “Nuovo Polo Scolastico” voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Claudio Sartor.
All’incontro, che si è tenuto nell’ex magazzino ferroviario del paese, hanno partecipato poco più di 20 persone, tra cui due genitori e tre insegnanti.
“Abbiamo preso l’iniziativa noi, gruppo di minoranza, per illustrare alla popolazione il progetto della costruzione delle nuove scuole a Cornuda – spiega il capogruppo Bruno Comazzetto -, stante il disinteresse della maggioranza a presentare alla popolazione un progetto del valore di oltre 17 milioni di euro. Molte le criticità evidenziate nella relazione dei progettisti che riguardano il sito”.
Il gruppo di opposizione in consiglio comunale a Cornuda ha sottolineato che l’area è attualmente sgombra dagli edifici ma presenta ancora intatta la pavimentazione dello stabilimento e tutte le fondazioni degli edifici preesistenti, oltre ai cumuli delle macerie dei materiali recuperati dalle demolizioni.
“Presenta inoltre un manufatto seminterrato a ridosso di via XXX Aprile che non è stato demolito, oltre alla cabina elettrica (si legge nei documenti depositati in municipio) – continua Comazzetto – La Giunta ha dato indicazioni per costruire una mega palestra dotata di tutti i servizi per un uso anche al di fuori della scuola, quando poi gli spazi per gli alunni risultano carenti di una mensa, servizi igienici minimi, percorsi solo pedonali e non ciclabili, solo 40 parcheggi, con la viabilità di accesso che gravita tutta su via XXX aprile, che è una strada provinciale”.
La minoranza ha voluto evidenziare il fatto che la tipologia costruttiva e la scelta dei materiali “rispondono a caratteristiche usate oltre trent’anni fa, non prendendo in esame nuovi sistemi e nuovi materiali di costruzione”.
Amiamo Cornuda ha aggiunto che, secondo i relatori della serata, non sono state prese in esame le caratteristiche costruttive presenti nelle linee guida, redatte per i nuovi edifici, elaborate dal Miur nel 2013.
Per questo vengono riprese le parole del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che parla di un “progetto di modifica del sistema scuola, non più essenzialmente ‘frontale’, con il docente in cattedra, ma di gruppo, con l’utilizzo della scuola anche nel pomeriggio per attività complementari e sportive”.
“Una scuola ancora da costruire deve prevedere questo cambio di modo di fare didattica e strutturarsi per il nuovo che arriva – conclude la minoranza – 17 milioni di euro per un Comune di seimila abitanti sono molti e devono essere spesi guardando al futuro”.
(Foto: Facebook).
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