Cordignano, dall’Amministrazione tre lettere per far luce sulle responsabilità delle esondazioni

Pur tenendo conto dell’eccezionalità dell’evento che si è abbattuto sulla zona nelle prime ore di domenica 6 dicembre, vogliamo che sia accertato quanto è successo e vogliamo fare chiarezza se ci siano delle responsabilità da parte dei soggetti preposti alla gestione del fiume Meschio. Lo stesso Comune di Cordignano si considera parte danneggiata per cui lo riteniamo un atto dovuto”.

E’ il commento dell’assessore ai lavori pubblici di Cordignano, Carlo Baggio. Che riassume la posizione della pubblica amministrazione, all’indomani dell’invio di tre lettere firmate dal sindaco Alessandro Biz.

Sono indirizzate – chiarisce Baggio – a chi si occupa della manutenzione del fiume Meschio, il Genio Civile di Treviso e il Consorzio di Bonifica Piave, nonché, per quanto di loro eventuale competenza, alla proprietà della centralina idroelettrica installata in località Pinè”.

Nei tre testi si ricorda quanto è avvenuto verso le 3.30 del mattino, quando il fiume Meschio, ingrossato anche dalle acque del torrente Carron, è dapprima esondato in piazza Italia, in via Roma, fino alla rotatoria sulla strada provinciale n.71, ha sfondato per un tratto il muro di contenimento dell’argine, quindi l’acqua è arrivata in via Isonzo in località Piné ed il Meschio è tracimato poco prima del ponte all’altezza di via della Vigna e nei pressi della centralina di Pinè.

Le varie esondazioni hanno provocato danni al patrimonio pubblico e privato. Ammontano a circa cinquecento le abitazioni e le attività commerciali che hanno subito dei danni, secondo quanto finora è stato quantificato.

Il 4 dicembre il Centro Funzionale Decentrato della Protezione Civile aveva emanato un avviso di criticità idrogeologica ed idraulica per i giorni seguenti. L’Amministrazione comunale richiama nelle missive quanto compete al Genio Civile di Treviso e al Consorzio di Bonifica Piave, in materia di manutenzione ordinaria e straordinaria dei corsi d’acqua, di difesa idraulica e di salvaguardia dal rischio idraulico nelle aree urbane ed agricole.

L’ente locale chiede di chiarire al Genio Civile di Treviso e al Consorzio di Bonifica Piave come, in quelle ore, si sia fatto ricorso al bacino di laminazione “Cava Merotto” nel territorio di Colle Umberto e si siano state utilizzate le paratie che si trovano in località Santo Stefano nel comune di Cordignano.

Al Genio Civile di Treviso si fa presente che più volte l’Amministrazione comunale ha sollecitato interventi di manutenzione e di pulizia dell’alveo e delle sponde del fiume Meschio. Inoltre si chiede all’ente quali siano gli interventi che ha programmato o che intende programmare e realizzare per prevenire e evitare il verificarsi di simili eventi.

(Fonte: Loris Robassa © Qdpnews.it).
(Foto: Facebook).
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