La convivialità e il gusto per la rusticità della tradizionale osteria sembrano essere il connubio perfetto che ha contraddistinto i sessant’anni di storia di Ciotta’s, un locale situato in via Caronelli a Conegliano.
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Un locale che il prossimo lunedì 24 febbraio riceverà a Padova la targa di locale storico, un traguardo che celebrerà con una festa in programma il prossimo mercoledì 26 febbraio alle 18, per brindare insieme a tutti i clienti.
Un’attività dallo stile rustico e conviviale, che ricorda anche la tradizione veneziana della cicchetteria, con polpette, nervetti e stuzzichini vari in bella mostra in vetrina.
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Tutto è nato da Giocondo Pellicciotta, abruzzese, e da Margherita Furlanetto di San Polo di Piave: Giocondo, di professione cuoco in una casa privata, e Margherita, che gestiva una lavanderia con la sorella, si conobbero a Torino, dove vivevano e, vista un’occasione professionale emersa a Conegliano, decisero di trasferirsi proprio nella città del Cima, per dare vita a un’attività che ancora oggi è un punto di ritrovo per il pranzo o l’aperitivo.
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Era il 1965 quando l’attività nacque come “Tavola calda da Giacomo”, una rosticceria situata in corso Vittorio Emanuele II, a poca distanza dalla gelateria Nettuno. Poi, nel 1967, il trasferimento negli spazi attuali di via Caronelli.
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Dopo tanti anni di lavoro, la gestione del locale è passata quindi ai figli degli storici titolari, ovvero ai fratelli Roberto e Giorgio Pellicciotta, che hanno condotto l’attività insieme per circa una ventina d’anni, per poi passare alla gestione attuale dello stesso Roberto e Martina Possamai (iniziata nel 2020).
E proprio il nome del locale, “Ciotta’s”, ricorda questa lunga storia familiare, ricalcando la parte finale del cognome Pellicciotta, mentre il simbolo del maialino nell’insegna è un riferimento al piatto forte del locale, al tempo in cui era gestito dai genitori, ovvero la porchetta.
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Ciotta’s: le caratteristiche di autentico punto di ritrovo
“La nostra è un’osteria con cucina: puntiamo molto sui pranzi e gli apertitivi, con cene su prenotazione. Il nostro è diventato un luogo di ritrovo, soprattutto il sabato a pranzo – ha raccontato Roberto Pellicciotta -. Ricordo ancora i tempi in cui mio padre lavorava nella tavola calda in corso Vittorio Emanuele II, un locale che a quel tempo serviva specialmente i militari, quando c’era la caserma, e gli studenti”.
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Ricordi che si mantengono ancora oggi nel locale di via Caronelli, grazie a oggetti come la pesa utilizzata dai genitori nel loro lavoro e un’iconica bicicletta.
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“Riproponiamo lo stile della vecchia osteria, con un ritorno alla tradizione, che attira una fascia ampia di clientela, dai 20 ai 65 anni. Puntiamo sulla convivialità perché, soprattutto dopo il Covid, abbiamo visto come, in generale, sia venuta a mancare una certa forma di aggregazione, anche a causa di tutta questa tecnologia – ha affermato -. Per questo riportiamo un concetto di aggregazione, cercando di far parlare le persone tra loro. La cosa bella è che spesso arrivano clienti da soli, perché sanno che qui possono trovare gente con cui parlare. Poi lavoriamo molto sulla fidelizzazione della clientela: con orgoglio li chiamiamo ‘i nostri clienti'”.
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Un locale, quindi, che si mostra come un punto di ritrovo, nonostante la posizione “fuori dal centro, che spesso ci rende tagliati fuori dalle manifestazioni cittadine – ha commentato Roberto -. Sinceramente questa via, che in passato era sede dell’ex ghetto e della Scuola enologica, dovrebbe essere tenuta di più in considerazione”.
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“I nostri piatti forti? Siamo fortissimi con la carbonara (assieme ad altri piatti romani), che il nostro cuoco pugliese prepara con il guanciale di Patanegra, ma puntiamo molto anche sulle nostre polpette di carne o di cacio e uova, queste ultime tipicamente abruzzesi – ha raccontato -. La formula delle osterie di un tempo funziona: siamo specializzati sui vini, ad esempio quelli piemontesi e friulani”.
Roberto Pellicciotta ha quindi sottolineato l’atmosfera di collaborazione che si respira tra il suo locale e quello poco distante, il Maddogs, ricordando poi anche la festa in parco Rocca, organizzata come associazione culturale Ideazione a luglio, dove Ciotta’s è sempre presente: “Trovo bello veder tornare persone che si erano spostate dal quartiere” ha aggiunto.
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“Colgo l’occasione per ringraziare davvero tanto i nostri clienti, che ci hanno dato una mano ad esempio nei momenti difficili del Covid, quando acquistavano da noi del cibo da asporto – ha affermato -. Sono felicissimo della nostra clientela, sono nate anche delle amicizie e c’è un rapporto quasi famigliare. Poi ringrazio i miei genitori e la loro scelta di investire in un’attività proposta come ‘un’osteria alla buona’: li ringrazio per questa attività e per il fatto di essere titolari dei muri, cosa importante specialmente in questo periodo storico”.
“Un consiglio ai giovani gestori di bar e locali? Di non puntare solo su un bar commerciale, ma di avere un rapporto con la clientela che vada un po’ più a fondo e di saper ascoltare – ha concluso -. Alla nostra attività auguro che le cose continuino così, con tante soddisfazioni”.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin – per gentile concessione di Roberto Pellicciotta)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
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