Riaffiorano gli affreschi sulla facciata di palazzo Gera-Minucci, la dimora storica che ospitò Napoleone Bonaparte e Giuseppe Garibaldi

I lavori sulle facciate di palazzo Gera-Minucci a Conegliano stanno dando i loro frutti: è stata infatti tolta una parte delle impalcature posizionate per un intervento di “restyling”, che ha dato luce al recupero di alcuni affreschi ora visibili sulle facciate.

Il palazzo porta il nome di una famiglia nobile locale, trasferitasi dal Comelico a Conegliano nel Settecento.

L’edificio, risalente al 18esimo secolo, si affaccia da un lato su via Cavour e su piazzetta duca d’Aosta e sul retro su via Colombo.

I lavori avevano fatto parlare di sè già nel settembre del 2021, quando le impalcature coprivano tutta la facciata su via Cavour, con l’interdizione del passaggio pedonale sul marciapiede sottostante (per questioni di sicurezza), sostituito da un apposito corridoietto ricavato per il transito dei passanti (qui l’articolo).

Un “restyling” che ha lasciato spazio a una visione suggestiva di questi affreschi, che impreziosiscono la facciata di un edificio schedato nel catalogo delle ville venete dell’Irvv (Istituto regionale ville venete).

Un luogo prezioso per la sua storicità, considerato il fatto che ospitò Napoleone Bonaparte, durante la dominazione francese, e Giuseppe Garibaldi, il quale da lì parlò alla popolazione.

A ricordare quest’ultimo fatto è un’apposita targa, che recita così: “Giuseppe Garibaldi il giorno 5 marzo 1867 da questo verone al popolo parlava”.

Al suo interno, il palazzo conserva degli affreschi per lungo tempo attribuiti al pittore veneziano settecentesco Giambattista Canal. Studi più recenti, però, ne hanno dato la paternità al friulano Domenico Paghini, posticipandone la datazione al 19esimo secolo.

Attualmente i lavori alle facciate stanno proseguendo: le impalcature sono visibili sulla porzione di facciata dove sorge l’elegante trifora dotata di balaustra.

(Foto: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
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