Il referendum richiesto dal comitato “Conegliano stop pesticidi” è stato revocato e, al suo posto, sarà indetto un tavolo di coordinamento a cui parteciperanno, oltre al comitato stesso, anche le associazioni di categoria, sotto la direzione dell’amministrazione comunale della città del Cima.
Tutto ciò emerge da un decreto di lunedì del sindaco Fabio Chies nel quale sono anche ricostruite le varie tappe di una vicenda rimasta aperta per anni e iniziata nell’estate del 2018.
In quel periodo, infatti, si era costituito il comitato citato, impegnatosi nella raccolta delle firme necessarie a richiedere il referendum consultivo, con il quale la popolazione avrebbe dovuto esprimere il proprio consenso o diniego all’inserimento, all’interno del regolamento intercomunale di Polizia rurale del Comune di Conegliano, del divieto di utilizzo di sostanze tossiche e di fitofarmaci chimici all’interno dei confini comunali, promuovendo, al loro posto e in alternativa, una serie di prodotti fitosanitari biodegradabili ammessi nelle pratiche di agricoltura biologica.
Le firme, raccolte nel giro di tre mesi in occasione di eventi pubblici e di gazebo sistemati nel weekend, erano state 2.552 (a fronte delle 2.500 necessarie), ovvero al di sopra di quelle che erano le aspettative.
Firme poi consegnate simbolicamente al sindaco Chies in occasione di un raduno organizzato in piazza Cima la sera del 25 ottobre 2018: un appuntamento molto partecipato, a cui si erano unite anche persone provenienti da fuori del territorio locale, come il gruppo delle mamme di Trichiana, nel bellunese.
Da lì la data del referendum e la sua ammissibilità era sempre stata al centro del dibattito, come il tema delle spese necessarie all’organizzazione della consultazione referendaria: una situazione resasi complessa con il commissariamento della città.
Di questo referendum si era parlato anche nel maggio dello scorso anno, quando era emersa la notizia della bocciatura del ricorso presentato al Presidente della Repubblica da consorzi e associazioni di categoria legate al mondo del vino, per ottenere l’annullamento della determinazione del 4 settembre 2019 con cui veniva stabilita l’ammissibilità del referendum anti pesticidi nel coneglianese (qui l’articolo).
Una partita che ha trovato un epilogo in occasione di un incontro tra le parti, avvenuto lo scorso 17 gennaio, come si legge nel documento pubblicato dal Comune: in quella sede il comitato promotore si sarebbe dichiarato disposto a ritirare il quesito referendario e a rinunciare all’indizione del referendum stesso, “a fronte della disponibilità delle parti di avviare un tavolo di coordinamento e confronto, diretto dall’amministrazione comunale”, per valutare la possibilità di promuovere “iniziative comuni”, tese a “ottimizzare il rapporto tra l’attività produttiva primaria della viticoltura, la residenza nel territorio e il turismo”.
Tra gli obiettivi del tavolo di coordinamento ci sarà anche quello di “sensibilizzare i singoli operatori sull’importanza di utilizzare le migliori pratiche agricole e le migliori tecniche disponibili”, per esercitare “un’agricoltura coerente con il principio di sostenibilità e di rispetto dell’ambiente”.
Una proposta accolta dall’amministrazione comunale, ente che ha assunto l’impegno di farsi promotore del tavolo stesso di coordinamento, mentre le associazioni di categoria hanno espresso la disponibilità “a valutare la proposta di prendere parte” al tavolo tecnico: tutto ciò è stato sottoscritto dalle varie parti lo scorso 23 maggio in un atto, con il quale è stata stabilita la revoca del decreto del referendum e di tutte le operazioni ad esso legate.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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