Primavera con piogge da record. Tomasi: “Servono erba e drenaggi sui vigneti per far defluire l’acqua”

Una primavera estremamente piovosa, che nei mesi di aprile, maggio e giugno, ha quasi superato 500 millimetri di pioggia. Se non un record di disponibilità idrica per quanto riguarda i vigneti del Conegliano Valdobbiadene ci andiamo molto vicini, con la memoria che difficilmente ricorda un trimestre come questo. 

Piogge che comunque hanno un impatto differente in base al suolo “I terreni argillosi – commenta Diego Tomasi, Direttore del Consorzio Conegliano Valdobbiadene prosecco Docg – hanno avuto grosse difficoltà a smaltire le precipitazioni e questo ha causato una temperatura del suolo inferiore rispetto alle medie del periodo, che a sua volta ha dovuto anche sopportare un’umidità molto alta”. 

In questi casi il vigneto, quando l’acqua caduta non è stata smaltita in tempi adeguati, il colore della vegetazione tenderà al giallo dimostrando, ad esempio, la difficoltà dell’assorbimento del ferro e di altri elementi nutritivi. Ma anche i grappoli mostrano la sofferenza con un acino molto più piccolo rispetto alla media. 

“La radice è l’organo più importante della pianta – prosegue il Direttore – e se questa soffre le conseguenze si noteranno in tutta la vite”. Problema questo che la pianta si “trascinerà” fino alla vendemmia con i grappoli che non raggiungeranno mai le dimensioni usuali. 

“In suoli come questi il suggerimento è quello di creare le condizioni per far defluire l’acqua e di inerbirli per consumarne quanto più possibile – aggiunge Tomasi – strategie questa che andranno adottate sempre di più visto che molto probabilmente primavere così piovose non saranno più un’eccezione”. 

Situazione diversa in altre zone della denominazione (come a Col San Martino) dove il suolo sottile non ha sofferto il ristagno idrico e si è riscaldato: “in queste zone l’acino ha dimensioni normali e la colorazione delle foglie è di un verde intenso – conclude il Direttore – interessante notare come la vite risponda alla differenza di suolo che si sta dimostrando ancora una volta assieme al clima l’elemento più importante del terroir”.

(Autore: Simone Masetto)
(Foto e video: Qdpnews.it).
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