“Uniti per la sicurezza stradale” è la manifestazione in programma nel weekend entrante al centro commerciale Conè di Conegliano: sabato 7 maggio (dalle 9 alle 21) e domenica 8 maggio (10-21) andrà in scena la quarta edizione di un’iniziativa volta a promuovere il concetto di sicurezza sulla strada, che era stata bloccata dagli ultimi due anni dalla pandemia.
Nelle due giornate sono previsti l’esposizione di mezzi delle Forze dell’Ordine, la proiezione di filmati sul tema della sicurezza, incontri con la Polizia stradale, un campo scuola bike gratuito e corsi gratis di 30 minuti di guida sicura, organizzati negli spazi del parcheggio esterno del centro commerciale: una “sinergia tra pubblico e privato” è quella che viene messa in campo, secondo la definizione data da Alessandro Cerato, direttore del Conè.
Un’iniziativa proposta in un momento storico particolare, considerato che la cronaca di recente riporta numerosi incidenti stradali: a confermarlo è stato lo stesso prefetto di Treviso Angelo Sidoti, il quale ha riferito che nella provincia è aumentato il numero di incidenti stradali, soprattutto negli ultimi mesi, con vittime di età inferiore ai 30 anni.
“Vedo tanta gente che alla guida usa i cellulari – ha proseguito – ed è un attimo provocare incidenti. A ciò si unisce anche l’eccesso di velocità. Credo quindi che questa sia una delle più importanti iniziative su questo tema. Dobbiamo insistere in questa direzione”.
La distrazione, pertanto, è la prima causa di incidenti stradali e sarà uno degli aspetti affrontati dalla manifestazione, nata nel 2013 dalla collaborazione tra la Polizia di Stato e BM Sport & Drive. Il prossimo anno si celebrerà il decennale dell’iniziativa.
La manifestazione ha il patrocinio dell’Automobile Club Treviso e di Provincia di Treviso, Regione Veneto, Città di Conegliano, Prefettura di Treviso, con la partecipazione della Polizia locale di Conegliano, Autovie venete e la partnership di Agenzia Italia e De Bona motors.
“Il tema sta a cuore tutti – ha affermato il sindaco di Conegliano Fabio Chies, facendo un riferimento alla tragedia avvenuta sulla A28, dove hanno perso la vita le cugine Sara Rizzotto e Jessica Fragasso – Le vetture sono sempre più performanti e più sicure, ma non lo è chi le guida, rischiando di fare del male a sé e agli altri”.
“Ci sono troppi motivi di disattenzione e si sottovalutano alcuni gesti – ha proseguito il primo cittadino – Bisogna portare nelle scuole la cultura della sicurezza”.
E proprio promuovere la cultura della sicurezza sta alla base dell’iniziativa di questo weekend, considerato che, come hanno ribadito tutti i presenti alla conferenza stampa di ieri, gli ultimi dati degli incidenti “invitano” ad aumentare tali iniziative, anche nei confronti degli adulti, dove restano più radicate alcune cattive abitudini.
“Tale cultura deve essere trasmessa a tutti gli utenti, anche ai pedoni e a chi utilizza il monopattino, – ha ribadito Massimiliano Bertocci di BM & Drive, organizzatore dell’iniziativa, istruttore di guida sicura e formatore in tema di sicurezza – raggiungendo tutte le fasce di età. Si tratta di un’iniziativa che sta in piedi con la passione: con la pandemia c’era la paura per una sua mancata ripartenza”.
Una quarta edizione, quella prevista, che giunge dopo l’iniziativa del 2019, considerata una manifestazione record in termini di numeri, con 209 bimbi coinvolti nel campo bike e 104 corsi di guida sicura attivati.
Intanto, il comandante della Polizia stradale di Verona Giordano Lacquaniti ha riferito che il numero dei decessi causati da incidenti sta tornando al livello pre pandemia e le statistiche indicano che nei prossimi 8 mesi la provincia potrebbe avere altre 30 vittime sulla strada.
“Per strada si muore per ignoranza”, sono le parole forti utilizzate da Lacquaniti, in riferimento al fatto che le analisi degli incidenti avvenuti abbiano messo in rilievo quanto spesso i sinistri siano il “frutto dei nostri comportamenti sbagliati”, come ad esempio il mancato utilizzo della cintura di sicurezza, che non viene allacciata nei sedili posteriori.
Le Forze dell’Ordine hanno puntato l’attenzione anche sulle conseguenze sociali che possono provocare gli incidenti, come ad esempio le condizioni di invalidità, mentre non ci sarebbe alcuna correlazione tra il tasso di incidentalità e il numero di veicoli in transito, mentre la strada urbana è il primo luogo di mortalità. In sintesi, un certo livello di cultura stradale è l’elemento che fa la differenza quando ci si mette alla guida.
Il comandante della Polizia locale di Conegliano Claudio Mallamace ha sottolineato tale aspetto, facendo cenno ai 42 incontri organizzati nelle scuole del territorio, evidenziando che la scuola stessa deve essere sfruttata come risorsa, infondendo alle nuove generazioni un maggiore senso di attenzione, perché “nel 2022 la cultura della sicurezza stradale lascia ancora a desiderare”.
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