Nonostante la pioggia copiosa scesa prima della funzione, in tanti si sono presentati nella chiesa parrocchiale di Ogliano, per assistere al funerale di Nicola Della Coletta, il 21enne deceduto in questi giorni a causa di una malattia.
La chiesa era così gremita che diverse persone hanno partecipato alla funzione all’esterno della chiesa, ascoltando dagli altoparlanti la funzione celebrata da don Fulvio Silotto.
Lo stesso sacerdote si è dimostrato scosso per questa perdita prematura, come è emerso dalle parole della sua omelia.
Tra i presenti c’erano il sindaco di Conegliano Fabio Chies, i consiglieri comunali Paola Chies e Alessandro Bortoluzzi, una rappresentanza della famiglia Polegato di Astoria (realtà dove Nicola lavorava), i compagni dell’Atletica Silca e una rappresentanza del gruppo degli ex allievi dell’istituto Cerletti. Tutti a sostegno della famiglia e dei parenti del ragazzo.
“È difficile accettare la morte di una persona giovane, anche per me – la premessa del sacerdote celebrante – La morte di un ragazzo di 20 anni è qualcosa di innaturale e la reazione immediata sarebbe quella della ribellione verso la vita e, istintivamente, verso Dio, del quale non riusciamo a capire i pensieri, ma non dobbiamo pensare di essere fuori luogo nel provare questi sentimenti”.
“Credo sia difficile accettare che questa vita, in poco tempo, sia arrivata a una conclusione – ha continuato – Umanamente rimaniamo muti di fronte a questa circostanza”.
“Nessuno di noi immaginava di dover accompagnare Nicola nel suo ultimo viaggio, avvenuto troppo presto – ha aggiunto – La nostra presenza così numerosa possa essere un segno di estrema vicinanza. È un dolore simile a quello di Maria ed è a lei che chiediamo una consolazione”.
Un pensiero particolare è stato quindi rivolto alla famiglia, in questo momento di dolore.
“Non possiamo più godere della sua presenza, della sua amicizia e dell’affetto che ha rivolto ai suoi parenti – le parole di don Fulvio – Mancherà anche agli amici, con cui condivideva la passione sportiva. Ora la sua presenza la dobbiamo cercare in un altro modo e solo la fede ci aiuta in questo: Nicola è entrato in comunione col Signore“.
“Impegnamoci a ricordare chi rimane nel turbamento: i genitori, che ringraziano pubblicamente tutti coloro che hanno espresso la loro vicinanza in questo periodo difficile”, l’appello del sacerdote
Successivamente è stato dato spazio alle parole in ricordo di Nicola, lette da chi gli voleva bene, da persone vicine alla famiglia.
“Nicolino, quante risate hai portato a tutti noi del gruppo, insegnandoci l’ironia e il coraggio in questi mesi: avere Nicola nella nostra vita è stato un privilegio – le parole commosse degli amici – Avevamo ancora così tante cose da fare, ma le faremo tutte per te. Grazie Nicola, sono stati degli anni fantastici“.
“Parlare con Nicola era facile, ma parlare di Nicola non lo è. Lui era una persona che ti ascoltava sempre”, hanno concluso.
Messaggi che hanno suscitato la commozione di tutti i presenti e un grande applauso.
Poi la comunità ha accompagnato la bara di legno chiaro, cosparsa di gigli e rose arancioni, all’esterno della chiesa, fino al cimitero adiacente.
C’era anche chi reggeva in mano dei palloncini bianchi, da lanciare poi in aria, per dire un’ultima volta: “Ciao Nicola”.
(Autore: Arianna Ceschin).
(Foto: a cura di Arianna Ceschin).
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