Autobus danneggiati, viaggi senza biglietto e autisti (che chiedono il titolo di viaggio) minacciati: sembra essere questa la “triste normalità” sulle tratte che vanno da Pieve di Soligo a Conegliano e non solo (le linee 131, 132 e 133) e che stanno portando all’esasperazione il gruppo di conducenti, circa una quindicina. Gli autisti, nei giorni scorsi, hanno addirittura scritto una lettera, esprimendo tutta la loro preoccupazione e spiegando quanto accade a bordo, al presidente di Mom Giacomo Colladon.
“C’è un gruppo di giovani (una quindicina da quanto appreso ndr) che non permettono la regolarità del servizio – aggiunge il presidente – gli autisti ci hanno avvisato, e noi come azienda dobbiamo tutelare i nostri dipendenti, soprattutto se questi non si sentono al sicuro”.
Per questo motivo l’appello di Colladon è rivolto a tutte le Forze dell’Ordine in modo che intervengano con servizi specifici su quella tratta: “Dico solo che dopo le 16 e fino alle 20.30, orario di fine del servizio, su queste linee c’è un problema di sicurezza – prosegue – tutti gli autisti hanno paura ad effettuare il servizio su quella linea”.
I problemi sulla tratta Conegliano-Pieve di Soligo non sono di certo una novità tanto che Mom era già corsa ai ripari, quando nei mesi scorsi, le conducenti erano state spostate di tratta a causa di insulti, molto spesso anche sessisti, da parte di un gruppo di giovani. Ma questa volta il limite sembra essere stato superato ancora una volta tanto che Colladon annuncia che l’azienda “sta preparando comunicazione formale alla Prefettura visto che la sicurezza dei nostri lavoratori per noi è fondamentale”.
“A creare problemi sono i soliti noti – aggiunge – lo abbiamo fatto presente all’amministrazione comunale e il sindaco è intervenuto più volte, ma non riusciamo a risolverlo. Anzi la situazione sta peggiorando vista l’insofferenza degli autisti che hanno paura di essere aggrediti”.
Tolleranza zero verso chi compie questi gesti è stata annunciata anche dal Presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon: “Porteremo le richieste dell’azienda agli organi di controllo, sono comportamenti che non possono essere accettati”.
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