Il primo evento nell’ambito “Aspettando il centenario” della Sezione Alpini di Conegliano è stato incentrato sulla storia dell’alpino Riccardo Giusto (1895-1915), dell’ottavo reggimento (battaglione “Cividale”), il primo caduto della Grande Guerra.
L’iniziativa (intitolata “24 maggio 1915. Alba dell’inutile strage. Il sacrificio di Riccardo Giusto e altre storie”) è stata organizzata venerdì sera nella sede Ana del gruppo “M.O. Pietro Maset”, in via Calpena a Conegliano, e ha visto un pienone di pubblico.
Complice anche l’appassionata illustrazione storica di Claudio Zanier e Paolo Strazzolini, i quali hanno spiegato anche l’errore toponomastico che, a lungo, ha accompagnato il cognome stesso dell’alpino defunto, che ebbe il triste primato di essere stato il primo deceduto, il 24 maggio 1915.
A lungo, infatti, venne chiamato impropriamente “Riccardo Di Giusto”, con quella “Di” in più posta anche nei monumenti e nelle vie di Udine dedicate proprio a questa figura.
Errore che venne ben presto corretto, anche nelle vie udinesi, dove il Comune optò per la decisione “più economica” di correggere nella forma “via Riccardo Di Giusto, nato Riccardo Giusto”, così da non mettere in difficoltà i residenti e non doverli costringere a rifare tutti i loro documenti.
Questa correzione è frutto di un approfondito lavoro di ricerca, mosso dal pensiero che certa informazione serve a “rendere giustizia a chi non sta più in condizione di rivendicarla”.
Resta un rebus il fatto che, ad un certo punto, il cognome dell’alpino caduto venne cambiato, nonostante tutti i suoi documenti personali riportassero il cognome corretto.
Per un certo periodo si pensò che il primo caduto della Prima guerra mondiale fosse Natale Zen, deceduto il 24 maggio 1915 alle 3.45: in realtà, non si trattava di un soldato ma di un elettricista, un civile aggregato. Questo triste primato rimane quindi a Riccardo Giusto.
(Fonte: Qdpnews.it ©️ riproduzione riservata).
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