Un’ora e mezza di pallavolo di alto livello dà alla Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano tre punti contro la rivale per lo scudetto Savino Del Bene Scandicci, che dà battaglia ma solo nel terzo set riesce a mettere in discussione l’esito della contesa. Le speranze di Antropova e compagne finiscono però con una magia di Gabi, che al netto di un passaggio a vuoto nel secondo set ha fornito una prova stratosferica, con tanto di acclamazioni a fine match da parte della curva sud, dove nel primo parziale un tifoso ha accusato un malore, per fortuna risoltosi. Novità di giornata la maglia delle pantere, un rosa che ricorda molto quello del Giro d’Italia.
C’è da neutralizzare il riavvicinamento di Milano, ritornata in prossimità della vetta della Serie A1 Tigotà grazie alla vittoria nell’anticipo di ieri. Contro l’avversaria dell’ultima finale scudetto nulla va lasciato al caso, così coach Daniele Santarelli sceglie per lo starting six Wolosz – Haak, Fahr – Chirichella, Gabi – Zhu e De Gennaro libero. Risponde l’ex Marco Gaspari con Ognjenovic – Antropova (nettamente vincitrice, tra le ospiti, all’applausometro), Nwakalor – Graziani, Bajema – Herbots e Castillo.
Primo set
Si parte con un’atmosfera elettrica ed elettrizzante, non semplice da vedere al primo match di novembre: tutti occupati i seggiolini del Palaverde, e lo spettacolo può iniziare. Lo fa con un’Imoco non attentissima su un lob avversario, ma niente paura: subito dopo Haak martella da par suo, senza fermarsi anche negli scambi successivi, grazie – va detto – anche a difese spettacolari ed efficaci delle compagne. Il 5-3 è tutto di Zhu, la super ex di questa partita. Trema il palazzetto quando Bella spacca letteralmente il muro a quattro braccia di Scandicci, poi anche l’ace di Zhu accende i cuori gialloblù. La coppia d’assi sino-svedese trascina Conegliano a un vantaggio che possa essere rassicurante. Malore in curva sud, gran viavai di soccorritori, il gioco (sul 10-9 per le pantere) si ferma per una decina di interminabili minuti, la tensione nel palazzetto ammutolito è palpabile. Si scioglie – e forse nemmeno del tutto – quando il gioco può riprendere con il primo, vero mini break di giornata: 14-10, time out Gaspari. Gli scambi sono spesso lunghi, lo spettacolo di primo livello, come da pronostici. Le toscane si avvicinano, Zhu da 4 le tiene a debita distanza. Spesso il muro gialloblù (anzi rosa) sporca gli attacchi avversari, ma non sempre il secondo tocco riesce: curioso come spesso i palloni, una volta impennatisi, scavalchino le “spilungone” pantere di seconda linea. La Savino raggiunge il pari a metà set scollinata, poi Gabi sale in cattedra con 3 punti da fuoriclasse vera. In casi del genere, spesso, l’unica cosa da fare è chiamare time out e Gaspari lo fa perché il set si sta avvicinando all’epilogo. Ancora Haak toglie le castagne dal fuoco (metafora di stagione) alle sue mentre la Savino tenta un altro aggancio. Il pubblico si accorge prima dell’arbitro della “doppia” scandiccese, poi muro fragoroso di Gabi che consegna 5 setball a Conegliano. Questo set non poteva che chiuderlo la pantera brasiliana, letteralmente monumentale (e non sarà finita qui).
Secondo set
Nove punti con il 50% di attacchi positivi: può bastare questo dato per spiegare il primo set di Gabi, senza dimenticare gli 8 palloni messi giù da Haak. Sul podio delle top scorer del parziale precedente sale anche Antropova, terminale offensivo preferito – guarda un po’ – da Ognjenovic. Partita avara, fin qui, di ace e muri punto, ma non certo di emozioni. E anche il secondo set è all’insegna di quell’equilibrio che forse il punteggio del primo set non rende del tutto. E’ tuttavia ancora una volta l’Imoco a prendere il largo (8-5): una fuga interrotta, almeno per un po’, dal “tempo” di Gaspari. Gabi continua il suo show personale, Fahr trova l’ace, in sintesi la capolista se ne va (11-6). In questo set è Scandicci ad addomesticare con difficoltà i palloni sporcati dal proprio muro. Inatteso, a questi livelli, lo spazio di cui gode Haak per mettere giù la palla del 13-7. Secondo time out di Gaspari, e Luca Barzi dà la notizia che tutti attendevano: il tifoso che si era sentito male nella “sud” ora sta bene: sospiro di sollievo collettivo e ovazione spontanea.
Un po’ di turnover nella formazione ospite, ma la chiave per andare a comandare, anche in questo set, Scandicci non la trova (complici piccoli pasticci come quello del 17-14 Imoco). Ancora cambi per Gaspari, ma neanche col vantaggio minimo l’Imoco si “impanica”: Haak prende l’ascensore e sgancia il 19-17. Due servizi consecutivi sbagliati, uno per parte ed entrambi ad opera degli opposti: quantomeno curioso. Il pari 22 è meritato da Scandicci, con Castillo che recupera di tutto, andando anche a cingere una mopper con le sue lunghe treccine colorate. Subito dopo, però, la libero ospite non si capisce con una compagna e il lob di Bella scavalca entrambe. Ancora pari, ma Fahr procura in primo tempo un setball pesantissimo. Tutto appare leggero, invece, nella metà campo delle pantere, con Chirichella che dà subito il 2-0.
Terzo set
Nella “hit parade” delle pantere sale Haak e scende Gabi (appena 2 punti da 11 attacchi nel set precedente, ma tenere ancora i ritmi del primo parziale era forse impensabile). La Savino Del Bene non si dà (non può darsi) per vinta, ma deve continuare a inseguire le campionesse in carica, che non intendono perdere il controllo della partita, pur avendo spesso le ospiti alle calcagna quando non gomito a gomito, come sul pari 12. Per la prima volta le toscane passano avanti nel punteggio in una fase non embrionale del set (14-16), Wolosz e compagne reagiscono ma c’è qualche errore gratuito di troppo che dà punti e ossigeno alle ospiti. Haak sprigiona tutta la potenza di cui è capace, ma non è il momento di affidarsi alle prodezze dei singoli: serve un rush finale di squadra per non prolungare pericolosamente la partita.
Gabi “ritorna” quella del primo set, sorpasso pantere e time out Scandicci a tre punti dal ko senza punti. Bajema a segno, ancora pari. Il pallone scotta ma contare le fuoriclasse in campo è quasi difficile: una è sicuramente Gabi, autrice di un mani out intelligente. Antropova ricorda di essere (anche lei) un oro olimpico, Wolosz capisce che la brasiliana è on fire e le riaffida il pallone che lei stessa aveva ricevuto. E’ matchball, ma c’è un tocco del muro coneglianese e si va ai vantaggi: miracolo di Gabi ma Zhu non passa. Pasticcio Savino, terza palla per chiuderla qui ma evidentemente ancora non è il momento.
Primo tempo dritto per dritto di Chirichella: quarto matchball, gioco fermo chiamato dalla panchina toscana. Attacco Bella ma poi nulla. Magia Wolosz, poi Gabi trova il punto se non del secolo almeno dell’anno: sbilanciatissima all’indietro, praticamente in caduta, da posto 4 (quasi 5) s’inventa una schiacciata che scatena scene di giubilo “scudetto style” in panchina, in tribuna stampa, sugli spalti, sui divani davanti alla tv. La brasiliana è Mvp, e il commento che circola sottovoce al Palaverde inizia con “E grazie…”.
PROSECCO DOC IMOCO VOLLEY CONEGLIANO 3 – SAVINO DEL BENE SCANDICCI 0 (25-20, 25-23, 30-28). Durata set: 33′, 26′, 31′. Totale: 1 ora e 38 minuti. Mvp: Gabi (Imoco). Top scorer: Haak (27. Antropova 26). Arbitri: Canessa di Bari e Cesare di Roma. Spettatori: 5344 (Palaverde sold out già da sabato)
(Autore: Luca Anzanello)
(Foto: Qdpnews.it)
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