La presentazione del volto futuro di piazza Carducci a Conegliano ha scatenato il dibattito pubblico: nonostante l’opera sia attesa da ben trent’anni, a giudicare dai commenti diffusi sui social, il progetto non sembra aver convinto molto.
Come ha spiegato Francesco Messina, dello studio Bodàr vincitore, il progetto intende riportare equilibrio in quel punto cittadino, con un porticato che ridimensioni il problema altimetrico lì presente e assicurando uno spazio coperto per eventuali eventi o addirittura per i banchi del mercato.
Argomentazioni che non hanno convinto tutti: facendo uno stima tra quanto emerso, c’è chi avrebbe voluto più verde, chi ha esternato il problema della pulizia futura della copertura del porticato e chi, semplicemente, si sarebbe aspettato qualcosa di diverso.
C’è anche chi avrebbe preferito l’affidamento diretto della progettazione a uno studio veneto: il progetto vincitore ha partecipato a un regolare bando di progettazione, a cui sono pervenute 183 proposte da svariate parti, sintomo dell’interesse che il bando stesso ha suscitato, come riferito ieri dal sindaco Fabio Chies.
I progetti sono stati tutti vagliati da una giuria tecnica, che ha selezionato il vincitore in base anche a quanto il progetto stesso potesse rispondere alle esigenze urbane della città, come più volte fatto presente nelle varie presentazioni dell’iniziativa. La giuria selezionatrice era composta da Sabina Lenoci, Alberto Winterle, Giulia de Appolonia, Danilo Gerotto, Moira Morsut.
Dall’opposizione non si può dire che finora siano giunti pareri totalmente negativi, ma per lo più osservazioni che ricordano i grandi temi che si collegano al tema della piazza, come la viabilità e il supporto al commercio cittadino.
Prime reazioni in città
Tra le reazioni emerse in città ci sono quelle di Patrizia Loberto, presidente dell’associazione di commercianti Conegliano In Cima, la quale ha manifestato la propria delusione, facendo intendere che le aspettative erano altre: “C’era tanta aspettativa per avere finalmente una piazza tale da ravvivare e impreziosire il centro città, per poter guardare la bellezza del castello – ha affermato -. E, invece, mi trovo un anello impattante, scuro, in metallo, senza un significato, senza uno scopo. C’è poco verde e tanto cemento“.
“Le pensiline c’erano già e, secondo me, potevano bastare – ha proseguito -. Mi sembra che chi ha fatto questo progetto non viva nel territorio, non lo conosce e non ne sa gli usi e costumi”.
Se da un lato il consigliere comunale Alessandro Bortoluzzi preferisce esprimersi quando sarà in possesso di maggiori elementi (stessa cosa anche per Libertà civica e popolare), dall’altra Maurizio Tondato (Lega) ha osservato che l’idea della piazza potrebbe essere vista come un’opportunità per la città stessa: “La realizzazione di piazza Carducci può rappresentare un’opportunità per il rilancio del nostro centro città. L’idea del porticato potrebbe diventare il luogo ideale per organizzare all’aperto eventi e manifestazioni di rilevante valore culturale e ricreativo – ha osservato -. Non possiamo in ogni caso non tener conto che la futura piazza Carducci e le aree di Corte delle Rose e del Biscione dovranno essere integrate tra di loro. Solo così potremmo avere un certo cittadino che potrà garantire alla nostra città una vera riqualificazione”.
Lucrezia Aggio (Fratelli d’Italia) ha invece mostrato qualche perplessità di carattere pratico, pur riconoscendo che si tratta di un’opera attesa da anni: “Il porticato in acciaio mi lascia un po’ perplessa però, prima di dare una valutazione, aspetterei di visionare il progetto e di vederne il plastico che, tra un paio di mesi, sarà a disposizione. Speriamo che la giunta comunale renda partecipe i consiglieri di minoranza alla presentazione della nuova piazza Carducci – ha affermato -. Mi preoccupano maggiormente i lavori, spero che i commercianti vengano informati sull’inizio, i tempi dei lavori stessi e come si evolveranno: non vorrei che subissero ulteriori danni economici”.
“Ovviamente è necessario modificare in maniera sensata la viabilità, per non creare disagi in città – ha concluso -. Mi sorge il dubbio di dove verrà spostato il mercato, dal momento che avranno anche gli ambulanti dei disagi. Infine sono entusiasta per la nuova realizzazione di piazza Carducci, in quanto se ne parlava da tempo e, finalmente, ne vedremo la nascita“.
Francesca Di Gaspero (Noi democratici) non ha espresso un parere negativo sul progetto, ma si è focalizzata maggiormente sulla questione del commercio in generale: “Vedo molti commenti negativi sul progetto vincitore. Ognuno ha i suoi gusti, certo, ma è bene che ci accostiamo a questa novità con un po’ di voglia di imparare. Cerchiamo di approfittare di questa importante occasione di rilancio – la sua premessa -. Se tutto andrà bene, Conegliano potrà valorizzare ulteriormente il suo centro con piazza Carducci, ma il nuovo Piano degli interventi rischia di vanificare questo passo positivo, continuando a promuovere la delocalizzazione del commercio, attraverso accordi come quelli per le Fosse Tomasi e l’area Garbellotto”.
“È paradossale: da decenni, studi e dati dimostrano come la pedonalizzazione rafforzi l’attrattività e la competitività dei centri storici e, su questo, sembra esserci il consenso dei policy maker. Eppure, persistono scelte che privilegiano grandi insediamenti commerciali periurbani, i quali non fanno altro che sottrarre domanda commerciale ai centri cittadini. Questo perché non siamo esattamente in periodo di crescita economica, tantomeno demografica – ha concluso -. Il commercio è cambiato? Indubbiamente, ma questo non è di sicuro un buon motivo per gettare la spugna“.
(Autore: Arianna Ceschin)
(Foto: Arianna Ceschin)
(Articolo e foto di proprietà di Dplay Srl)
#Qdpnews.it riproduzione riservata