“Mai più mafia”: è questa la scritta che ora campeggia in un murale inaugurato nella giornata di ieri, domenica 23 maggio, alla scuola media di Campolongo Maggiore, Comune del veneziano, in ricordo di Cristina Pavesi, studentessa del coneglianese rimasta vittima della banda del boss Felice Maniero, e di Francesco Saverio Pavone, il magistrato che riuscì a smantellare la Mafia del Brenta.
Una giornata, quella di ieri, che ha visto una doppia intitolazione: l’ex villa di Felice Maniero, infatti, è ora divenuta ufficialmente la Casa delle associazioni “Cristina Pavesi”, intitolazione che ha visto poi l’inaugurazione del murale, sulle note dell’inno nazionale.
La cerimonia ha avuto inizio alle 10, con la celebrazione di una messa in ricordo di Pavesi e Pavone, alla presenza di Michela Pavesi, zia paterna di Cristina, di Antonella Pavone, figlia del noto magistrato antimafia, delle associazioni, dell’amministrazione comunale, di autorità e istituzioni in rappresentanza anche della Regione Veneto.
Successivamente è stata svelata la targa posta sulla nuova Casa delle associazioni, dove è leggibile una frase dedicata da tutta la comunità alla figura della giovane studentessa deceduta nel 1990 (qui l’articolo): “La comunità di Campolongo Maggiore mai potrà dimenticare Cristina e il suo sacrificio“.
Due targhe sono state collocate anche sul murale, affinché venga ricordata la vicenda e la vita di Cristina Pavesi, vittima senza giustizia di un assalto della banda di Maniero sul treno su cui viaggiava, e di Francesco Saverio Pavone, ovvero colui che ha vinto la propria battaglia contro la Mafia del Brenta.
Un appuntamento avvenuto nel corso di una giornata già di per sé significativa: proprio ieri, infatti, ricorreva l’anniversario della strage di Capaci dove, il 23 maggio 1992, persero la vita il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.
Un’inaugurazione, quella di Campolongo Maggiore, che ha voluto così ricordare la necessità di educare le nuove generazioni all’insegna della legalità, per creare un percorso di cittadinanza consapevole.
“Estremamente commovente“, sono le due parole essenziali utilizzate da Michela Pavesi per descrivere la giornata di ieri, facendo intendere come la figura della nipote è stata “ricordata nel modo che avrebbe voluto”.
E sicuramente, con la giornata di ieri, i nomi di Cristina Pavesi e Francesco Saverio Pavone continueranno a risuonare, per non essere mai dimenticati.
(Foto: per gentile concessione di Michela Pavesi).
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