I cantieri cittadini al centro di un’interpellanza, Libertà civica e popolare: “Disagi e disservizi”. Toppan: “Facciamo verifiche a campione”

Lo stato e l’organizzazione dei cantieri a Conegliano è al centro di un’interpellanza presentata dal gruppo “Libertà civica e popolare – Conegliano al centro”.

Nel loro documento, i consiglieri di minoranza Filippo Secolo, Piero Garbellotto e Stefano Dugone si sono focalizzati sullo stato di avanzamento dei cantieri cittadini e sulle relazioni con le imprese appaltatrici.

Dopo aver ricordato la presenza in città di diversi cantieri per la manutenzione di strade e marciapiedi e “l’efficientamento di importanti servizi per la cittadinanza”, i consiglieri hanno fatto presente quanto i cantieri stessi possano “determinare disagi temporanei e disservizi per i cittadini coneglianesi e per quanti frequentano la città”.

Il gruppo ha inoltre riferito che ci sarebbero state “segnalazioni circa la mancanza di segnaletica e una esecuzione dei lavori non sempre a regola d’arte”. Tra questi interventi, nel documento vengono citati i cosiddetti “cantieri non comunali”, per i quali i consiglieri hanno fatto presente “la necessità da parte dell’amministrazione comunale di garantire un’adeguata attività di monitoraggio” (anche in riferimento ai tempi e alla qualità di esecuzione).

Detto ciò, i consiglieri hanno chiesto una rendicontazione degli scambi che ci sono stati tra l’amministrazione e le società alla base di questi “cantieri non comunali” e una lista completa di tutte le ditte appaltatrici e subappaltatrici, redatta dal Comune.

Inoltre, il gruppo ha chiesto se il Comune abbia fatto una richiesta formale per un calendario dei cantieri programmati, da pubblicare poi sul sito istituzionale. I consiglieri hanno inoltre chiesto se l’amministrazione programmi i propri lavori sulla base di questo stesso calendario, “al fine di contenere i costi e i disagi”.

“Per quanto riguarda i cantieri non comunali, non c’è una direzione dei lavori da parte dell’amministrazione, non essendo interventi del Comune: sono cantieri che hanno un loro direttore responsabile – ha risposto il vicesindaco con delega ai Lavori pubblici Claudio Toppan – Ciò vuol dire che c’è una vigilanza del Comune sulle opere, ma non un’assistenza costante ai lavori, in quanto non c’è un obbligo ma neppure le risorse umane per seguire tutti i cantieri dei sottoservizi”.

“Le società dei cantieri non comunali fanno richiesta di occupazione del suolo direttamente alla Polizia locale (e non al Comune), che ha così tutti i dati – ha continuato – Con alcune società (del settore dell’energia, dei lavori all’acquedotto e alle fognature) si dialoga in ambo i sensi, mentre qualche difficoltà di comunicazione c’è ad esempio con le società che operano nell’ambito della fibra ottica. Con alcune realtà è possibile avere un cronoprogramma”.

“Solitamente, però, prima di procedere con un’asfaltatura è nostra abitudine chiedere alle società che si occupano di sottoservizi se, in quelle stesse strade, hanno in programma degli interventi a breve – ha proseguito – Se l’intervento viene compiuto entro 360 giorni dal completamento dell’asfaltatura, la società dovrà rifare l’asfaltatura stessa. Dal 360esimo giorno in poi dalla fine dell’asfaltatura, invece, la società dovrà procedere a fare un ‘rattoppo’ del punto in cui ha operato (una prima asfaltatura provvisoria e una fresatura)”.

“Di norma, comunque, quando procediamo con l’asfaltatura, posizioniamo un tubo in più, potenzialmente utile ai lavori per i sottoservizi – ha aggiunto il vicesindaco – Quindi ribadisco che non saremmo tenuti a vigilare su questi lavori, ma facciamo delle verifiche a campione (compatibilmente con le risorse che abbiamo a disposizione), affinché i lavori vengano rieseguiti a regola d’arte. Inoltre interveniamo in caso di segnalazione di lavori malfatti”.

(Foto: Pixabay).
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