Agenzia Italia continua il suo percorso di ricerca, con l’obiettivo di interpretare e anticipare costantemente gli sviluppi futuri del settore automotive. Dopo aver sondato il sentiment della popolazione italiana sul tema della transizione energetica, attraverso il laboratorio di ricerca AgitaLab e in collaborazione con Ipsos, ha intrapreso una nuova indagine, focalizzandosi su un aspetto altrettanto cruciale: come si posizionano gli italiani rispetto alla crisi che sta travolgendo il settore automobilistico?
Il sondaggio, condotto tra il 9 e l’11 ottobre 2024 con il metodo CAWI (Computer-Assisted Web Interviewing), ha coinvolto un campione di 800 intervistati rappresentativo della popolazione adulta italiana. Utilizzando il KnowledgePanel® di Ipsos, basato su un panel probabilistico online, l’indagine ha raccolto dati strutturati per sesso, età, area geografica, residenza, titolo di studio e classe di reddito. Questo approccio ha permesso di ottenere una fotografia dettagliata delle percezioni e delle aspettative degli italiani in relazione a un settore in profonda trasformazione, ed è stato discusso anche nella puntata di Largo Chigi di The Watcher Post. format di riferimento per il confronto su temi di attualità, politica, economica e sociale in Italia.
Le cause della crisi: un settore sotto pressione
L’industria automobilistica europea si trova a fronteggiare una crisi complessa, determinata da una combinazione di fattori economici, normativi e tecnologici. Le difficoltà non riguardano solo il calo della domanda o la transizione verso modelli più sostenibili, ma anche dinamiche di mercato estremamente più complesse che stanno ridefinendo le regole della competizione globale.
Il sondaggio Ipsos offre uno spaccato chiaro sulle percezioni degli italiani rispetto a queste problematiche, evidenziando quali siano, secondo l’opinione pubblica, le principali cause che stanno mettendo in difficoltà il settore.
Dai dati emerge che gli italiani individuano quattro principali ragioni alla base delle difficoltà dell’industria automobilistica europea:
- Prezzi troppo alti: il 53% degli intervistati ritiene che i costruttori europei abbiano aumentato eccessivamente i costi dei loro veicoli, rendendoli meno competitivi sul mercato.
- Concorrenza dei produttori cinesi: il 41% del campione sottolinea come i produttori cinesi offrano auto con un rapporto qualità-prezzo più vantaggioso, erodendo quote di mercato in Europa alle case automobilistiche autoctone.
- Normative europee: secondo il 30% degli intervistati le normative imposte dall’Europa sono troppo rigide per consentire all’industria di rispondere al mercato.
- Ritardo tecnologico nei motori elettrici: quasi 1 intervistato su 4 evidenzia come i costruttori europei siano in clamorosa difficoltà contro i competitor cinesi. Tecnologie inferiori e prezzi superiori delle auto elettriche di produzione europea li rendono prodotti difficilmente accessibili alle famiglie italiane.
Le auto elettriche: una rivoluzione ancora lontana
Il sondaggio Ipsos ha messo in luce le principali barriere percepite dagli italiani rispetto all’acquisto di auto elettriche, offrendo uno spunto di riflessione sulle azioni necessarie per superare tali criticità e incentivare la diffusione di una mobilità più sostenibile. Secondo il sondaggio:
- Costo elevato: Il 49% degli italiani considera il prezzo delle auto elettriche significativamente superiore a quello delle vetture tradizionali o ibride, un ostacolo chiave alla loro diffusione.
- Autonomia insufficiente: Il 30% degli intervistati lamenta che l’autonomia delle batterie non è adeguata ad affrontare percorsi extraurbani.
- Altri ostacoli: Tempi di ricarica troppo lunghi (27%), la mancanza di infrastrutture di ricarica (24%) e poco interesse (16%) e fiducia (24%) verso una tecnologia nuovo completano il quadro delle barriere principali.
Il peso delle norme europee e le aspettative per il futuro
L’ambizioso quadro normativo europeo, concepito per ridurre le emissioni di CO2 e accelerare la transizione verso una mobilità elettrica, sta sollevando preoccupazioni sia tra gli addetti ai lavori che tra i cittadini. Sebbene le regole siano state pensate per stimolare l’innovazione e per tutelare l’ambiente, il sondaggio di Agenzia Italia e Ipsos evidenzia come una parte significativa della popolazione italiana ritenga che tali obiettivi siano difficili da raggiungere, alimentando incertezze sul futuro del settore automobilistico.
- Revisione delle regole: Il 45% degli intervistati si aspetta che l’Unione Europea allenti i vincoli attuali per venire incontro alle esigenze del settore.
- Conseguenze occupazionali: Il 44% teme la chiusura di fabbriche e la conseguente perdita di posti di lavoro, un’eventualità già paventata da casi recenti come la cassa integrazione annunciata da Stellantis e la chiusura di alcuni stabilimenti Volkswagen in Germania.
- Necessità di incentivi: Un altro 36% crede che i governi europei dovranno intervenire con incentivi più consistenti per stimolare la domanda di veicoli elettrici.
Cosa spinge gli italiani a scegliere un’auto elettrica?
Nonostante le difficoltà, alcune motivazioni continuano a rendere i veicoli elettrici attraenti per i consumatori italiani. Tra queste:
- Libertà di movimento: Il 44% del campione apprezza la possibilità di circolare senza restrizioni, soprattutto nelle Zone a Traffico Limitato (ZTL).
- Sensibilità ambientale: Il 43% degli intervistati considera la sostenibilità ambientale un fattore decisivo nella scelta di un’auto elettrica.
- Innovazione e piacere di guida: Un 24%, invece, è attratto dalle innovazioni tecnologiche e dall’esperienza di guida offerta dai motori elettrici.
Tuttavia, elementi come il costo elevato e la mancanza di infrastrutture continuano a pesare sulle scelte dei consumatori.
Adozione dell’auto elettrica: chi sono i più scettici e i più favorevoli?
La percezione della crisi automobilistica e delle logiche di adozione delle auto elettriche non è uniforme tra gli italiani. L’indagine Ipsos rivela come opinioni e atteggiamenti varino significativamente in base a fattori demografici e socioeconomici, offrendo uno spaccato interessante sulle diverse sensibilità all’interno della popolazione. Come già analizzato nell’ultimo sondaggio (qui il link), sono i più giovani e gli alto-spendenti quelli più favorevoli a valutare positivamente l’elettrico. Gli over 55 e gli appartenenti alle fasce di reddito medio basse, invece, tendono a essere più scettici e continuano a preferire le più tradizionali motorizzazioni termiche.
Conclusioni: un equilibrio tra sfide e opportunità
L’indagine Ipsos offre uno spaccato chiaro delle percezioni italiane sulla crisi del settore automobilistico. Se da un lato emergono preoccupazioni profonde per l’impatto delle norme europee sulla competitività del mercato, dall’altro lato esistono margini per un cambiamento positivo, a condizione che vengano adottati interventi mirati.
Le priorità includono:
- Rendere i veicoli elettrici più accessibili attraverso incentivi significativi e politiche fiscali favorevoli.
- Investire nelle infrastrutture, come le stazioni di ricarica, per favorire una maggiore diffusione dei veicoli elettrici.
- Supportare il settore manifatturiero europeo, incoraggiando l’innovazione e proteggendo l’occupazione.
Il futuro della mobilità europea dipenderà dalla capacità di trovare un equilibrio tra sostenibilità economica, competitività e transizione energetica. L’incertezza attuale potrebbe essere trasformata in un’opportunità, ma solo con un impegno condiviso tra industria, istituzioni e consumatori.
(Autore: Dplay)
(Foto e video: Agenzia Italia)
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