Era il 27 gennaio del 1945 quando le truppe dell’Armata rossa liberarono il campo di concentramento di Auschwitz: oggi, 28 gennaio 2019, la città di Conegliano ha voluto ricordare una data destinata a rimanere indelebile tra le pagine di storia, per mezzo di una doppia cerimonia.
La prima tappa è stata via Pietro Caronelli, ai piedi di una lapide commemorativa che la città ha dedicato alla “Comunità ebraica che in queste contrade per secoli poté vivere e operare fedele alla tradizione dei padri”: cittadini, rappresentanti delle associazioni di combattenti e delle forze dell’ordine, oltre al sindaco Fabio Chies e ai membri del consiglio comunale, hanno ascoltato le testimonianze dei sopravvissuti dai lager, lette dagli alunni delle scuole elementari e medie della città.
E proprio ai giovani, alle nuove generazioni, si è rivolto il sindaco Fabio Chies con le sue parole, con le quali ha invitato i presenti a pensare al passato: “Si tratta di una data indelebile e non solo un ricordo formale, – ha dichiarato il primo cittadino di Conegliano – un monito che indica come non esista un futuro senza il passato. Per questo invito i giovani a leggere i diari di chi ha vissuto quei tragici momenti, perché solo così manterremo viva la fiammella della democrazia”.
Una cerimonia alla quale ne è seguita un’altra, silenziosa ma eloquente, in via Fabio Filzi: a una prima tappa in omaggio al monumento ai deportati, situato di fronte alle scuole medie “Francesco Grava”, ne è seguita una seconda nella palestra dello stesso istituto scolastico.
“La verità è garanzia di libertà“, è la frase di papa Giovanni Paolo II apposta sul monumento, una verità ricordata anche nelle letture riproposte durante la cerimonia in palestra, accompagnata dai simboli della tragedia del passato, ovvero il filo spinato e la stella di David, testimoni di numerosi, troppi orrori indicibili.
“E’ giusto che queste cose non vadano dimenticate – ha sottolineato Gianbruno Panizzutti, assessore alla Pubblica istruzione di Conegliano – e c’è stata quest’anno una grande partecipazione da parte delle scuole d’ogni ordine e grado”.
“Il 17 e il 18 marzo faremo con gli studenti un viaggio a Mauthausen. – ha annunciato l’assessore – Prima andavamo ad Auschwitz, ma da due anni andiamo a Mauthausen su richiesta delle scuole medie “Francesco Grava”, intitolate proprio a una persona morta in quel campo di concentramento”.
Una cerimonia molto partecipata e sentita, per lanciare un unico monito rivolto soprattutto, ma non solo, ai più giovani: quello di non dimenticare.
(Fonte: Arianna Ceschin © Qdpnews.it).
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