Fumata nera per il Teatro Accademia di Conegliano: lo storico edificio di piazza Cima, per il quale nei mesi scorsi sembrava ci fosse uno spiraglio di speranza per una sua riapertura definitiva, resterà invece chiuso. E a “tempo indeterminato”.
A dichiararlo è stato lo stesso Fabrizio Lante, presidente di Accademia srl, la società proprietaria dell’omonimo stabile.
L’assenza di una trattativa ufficiale, sullo sfondo di un periodo storico dove si aggiunge anche l’aumento generale dei costi, ha costretto la società a prendere questa difficile decisione, sulla quale si potrà cambiare rotta soltanto di fronte a un segnale da parte dell’amministrazione comunale, secondo quanto affermato da Lante.
“Non c’è stata nessuna trattativa ufficiale: ci sono state solo offerte, proposte, ma sempre parziali – ha spiegato -. Ci sono stati diversi tavoli a cui noi abbiamo sollecitato delle risposte e delle tempistiche diverse, che sono un po’ cadute nel vuoto”.
“Non c’è nulla, di fatto, di serio su cui impostare qualcosa – ha proseguito -. Nel frattempo, noi non ce la sentiamo più di andare avanti. A me quello che basta è iniziare un tavolo di trattativa, serio, con le parti, che finora non c’è stato”.
“Fino a quando non ci sarà un segnale, noi resteremo fermi: non possiamo fare altro, anche perché, con la situazione dei costi, delle tariffe delle utenze che stanno aumentando, per noi è impossibile muoversi se non abbiamo certezze” evidenzia Fabrizio Lante.
Un tema su cui, in questi giorni, si è espressa anche Francesca Di Gaspero, capogruppo di “Noi democratici” in consiglio comunale, la quale ha riferito di aver presentato un’interpellanza proprio per capire quali fossero stati gli sviluppi della faccenda.
In una nota, infatti, il consigliere di opposizione ha lamentato l’assenza di informazioni certe sul futuro del Teatro Accademia, nonostante avesse portato la questione in consiglio comunale “dal mese di marzo”, come lei stessa ha rimarcato. Ora, Di Gaspero, chiede “un’assunzione di responsabilità” a sindaco e giunta.
“Il teatro potrebbe diventare un punto di riferimento per diverse generazioni, un luogo anche per i giovani: ne avrebbero tanto bisogno. Stiamo organizzando il Natale con ruote, giostre e ricchi cotillon – ha scritto in una nota -. Sarebbe giusto e corretto pensare di investire, programmare anche sulla cultura con lo stesso ardore, sull’intrattenimento di qualità. Se le nostre vie storiche non saranno attrattive con iniziative di spessore, durante le festività, il rischio è che la gente non passeggi e non acquisti nei negozi”.
(Foto: archivio Qdpnews.it).
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