E’ iniziata la finale scudetto del volley femminile italiano, e lo ha fatto rispettando il fattore campo, ovvero con la vittoria della squadra che giocava in casa, la Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano, che ha impiegato quattro set e quasi due ore di gioco per avere ragione di una buona Numia Vero Volley Milano, che ha portato a casa il secondo set salvo poi cedere di schianto nel quarto. Sabato già si replica, con una Gara2 ad Assago che si preannuncia a sua volta sold out, come era questa sera il Palaverde.
Queste le scelte iniziali degli allenatori Daniele Santarelli (casa) e Stefano Lavarini (trasferta): il club campione in carica parte con la superdiagonale Wolosz – Haak, al centro Chirichella – Fahr, in banda Gabi e Zhu, libero De Gennaro. Replica Milano con Orro – Egonu, Danesi – Kurtagic, Sylla – Daalderop e Fukudome libero. La prima standing ovation non è per le giocatrici in campo ma per Serena Ortolani, fresca di promozione in A1 e Coppa Italia con San Giovanni in Marignano. Per lei – questa sera madrina dell’evento – un mare di bei ricordi nella sua esperienza a Conegliano.
Primo set
La prima a entrare in clima partita è Egonu, che mette al posto giusto una palla semicontesa. Le replica Zhu in “quick”. Gli scambi iniziano tosto a farsi lunghi, Orro mette lo zampino per il 4-2 ospite. Avvio similperfetto di Milano, poi errore di Sylla in attacco. Gabi cerca e trova i polpastrelli meneghini a muro ed è 7 pari. Cresce vistosamente la brasiliana, non irreprensibile nei primi minuti di finale. Egonu può sbagliare una volta ma – come ai tempi coneglianesi – non due di fila. E’ quasi pareggio, ma un’altra olimpionica (Fahr) non ci sta. Bella attacca così “stretta” che dopo il rimbalzo la palla va addosso a Lavarini, indi le pantere prendono il largo. Da 3-7 a 16-10, per le ragazze di Santarelli, è un passo breve. Cazaute rileva Sylla sotto la curva sud, ma la francese non esordisce bene in “rice” a fronte, va detto, di un’Imoco che serve molto bene. Wolosz approfitta di un muro milanese assente ingiustificato per firmare con una veronica il 20-13. Chirichella (a breve di nuovo azzurra?) firma la fast che di fatto archivia il set, Cazaute gioca d’astuzia trovando un punto difficilissimo, tuttavia vanificato dal successivo errore dai 9 metri. Tifosi dell’Imoco in pochi secondi dai brividi per una Gabi che sembra cadere male dopo aver tentato il salvataggio di piede all’estasi per un pallonetto fantastico di Bella. Ci sono 8 setball per Conegliano, ma Lavarini non rinuncia a giocarsi il time out che gli rimaneva. A Santarelli avanzava invece (almeno) un videocheck, e lo chiama sul punto che manda le due supersquadre al cambio di campo.


Secondo set
A San Siro (a proposito di Milano) inizia Inter – Bayern Monaco di Champions League e il cronista rischia di distrarsi, ma per fortuna sua e di tutti lo spettacolo al Palaverde è sempre di alto livello e – probabilmente – più equilibrato di quanto non abbia detto il primo parziale. Infatti il secondo s’apre (ri)vedendo Egonu in grande spolvero, poi bande nei primi posti dell’hit parade con Zhu e Sylla in rapida sequenza. Questa volta rischia di farsi male Fukudome inseguendo un pallone, poi il cubo palaverdiano dice 7-7: come nel set precedente, ma senza “strappi”. Applausi (anche) da Santarelli per il diagonale perfetto di Haak, seguita (due volte a stretto giro) da Gabi, che poi imperversa anche in pallonetto. Prodezze in serie, ma ancora non sufficienti a scrollarsi di dosso la Numia, che ha definitivamente preso le misure al taraflex villorbese. Non bastano 30 scambi per vedere una squadra in fuga, ma 31 sì: Conegliano avanti di 3 dopo che il check ha smentito Kurtagic, la quale reclamava un tocco di Chirichella rivelatosi inesistente. De Gennaro ferma una palla a terra come Zoff in Italia – Brasile del Mundial ’82, ma questa volta si trattava di un servizio di Egonu ed è 17 pari. Bella rischia ma trova la linea, poi il sorpasso milanese irrita Santarelli che interrompe il gioco. Al rientro si rivede un’efficace Gabi, che si ripete dopo un minuto (nel mezzo, incantevole lungolinea di Egonu), Cazaute sbaglia la battuta nel momento meno indicato: 22-22. Quasi al fotonish ecco Bardaro in battuta, ma Egonu si procaccia il setball salvo poi sbagliarlo di persona personalmente. Errore – a posteriori – veniale, visto che la stessa fuoriclasse di Cittadella concretizza il pareggio lombardo nel conto dei parziali.
Terzo set
Un’ora di gioco e – di fatto – tutto da rifare tra le due superpotenze del volley biancorossoverde. E allora “Ricominciamo”, pensa tra sé e sé il Palaverde citando Pappalardo. Danesi la più rapida a riprendere le ostilità sportive, subito seguita da Fahr. Centrali grandi protagoniste di questo nuovo parziale: anche Kurtagic entra tra le marcatrici. Milano tenta la fuga, Conegliano non si fa intimorire e sorpassa (6-5). Haak ha l’occasione di prendere il largo, ma Sylla la mura fragorosamente. Altro che fuga: ace di Orro su De Gennaro, è una parità quasi ostinata. Qualche sbavatura nella metà campo gialloblù, ne approfitta la Numia per riportarsi avanti. Si procede con una prevalenza di attacchi efficaci rispetto agli errori, in tanti si chiedono cosa potrà mai fare la differenza tra queste due corazzate. Magari i due punti consecutivi di Zhu? No, perché Sylla risponde come sa. Il meraviglioso muro di Wolosz che sorprende tutti, ma soprattutto Milano? Di certo c’è che Zhu mette a segno il 21-19 che costringe Lavarini a interrompere per un minutino il gioco. Che riprende con due attacchi perfetti, seppur diversi tra loro, di Haak. Il traguardo è vicinissimo, Bella è senza freni e ha molti meriti nei 4 setball Imoco. Indovinate chi realizza il secondo? Haak, ma la risposta è troppo facile e non dà diritto a premi. Solo una curiosità: la svedese e Gabi sono così amiche che questa sera condividono perfino l’acconciatura, con due vezzose treccine (a… testa) sopra la fronte.


Quarto set
La serie è lunga, sì, certo, come no, ma di sicuro iniziarla sull’1-0 è meglio che sullo 0-1. Le pantere, per la serie vincere aiuta a vincere, lo sanno bene e pigiano subito sull’acceleratore: 6-3. Orro dà la sveglia alle sue con una bella veronica, ma se poi Kurtagic insacca in rete la battuta, allora è servita a poco. Ineccepibile, invece, Gabi che direttamente dal piano superiore firma il nuovo doppiaggio. Time out Lavarini, poi a segno Zhu smarcata divinamente da Wolosz. Poco reattiva Milano su un attacco a metà strada di Haak, che è in stato di grazia. E siccome Fortuna Bellam iuvat, l’opposto dell’Imoco trova anche l’ace fortunoso. Due set a uno e 14-7 per Conegliano, dicono cubo del Palaverde e sovrimpressioni televisive, ma se la squadra al di là della rete si chiama Vero Volley non è ancora sufficiente per rimanere tranquilli. Haak non teme di diventare noiosa e va di nuovo a segno dopo un time out. Attenzione ora: a Orro non riesce la veronica bis, Zhu invece sforna un attacco pregevole così come, subito dopo, Haak. E’ 18-8, ora sì che diversi muscoli del Palaverde si sciolgono. L’arbitro Cappello, all’ultima direzione in carriera, autochiama il videocheck su un servizio di Zhu: fuori, amen. Splendida fast di Chirichella, il distacco tra le due squadre si conferma a doppia cifra. A San Siro segna Pavard, a Villorba la Numia pasticcia e si prepara ad andare sotto nella serie. Perché da 11-22 l’Imoco, al Palaverde, non la rimonta nessuno. E perché Haak – con un ace meraviglioso dopo quasi due ore di agonismo – manda tutte sotto la doccia.
PROSECCO DOC IMOCO VOLLEY CONEGLIANO 3 – NUMIA VERO VOLLEY MILANO 1 (25-17, 24-26, 25-21, 25-13). Durata set: 23′, 28′, 26′, 23′. Totale: 1 ora e 54 minuti. Mvp: Haak. Top scorer: Egonu (33. Haak 27). Arbitri: Cappello di Siracusa, Cesare di Roma e Curto di Gorizia. Spettatori: 5344 (Palaverde esaurito già da giorni). NELLA SERIE: Conegliano 1 – Milano 0. Gara2 (di eventuali 5): Sabato 19 aprile alle ore 16.00 all’Unipol Forum di Assago (Milano).
(Autore: Luca Anzanello)
(Foto: Rubin per LVF)
(Articolo di proprietà di Dplay Srl)
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