Bocciato il ricorso di consorzi e associazioni legate al mondo del Prosecco, presentato direttamente al Presidente della Repubblica, con l’obiettivo di ottenere l’annullamento della determinazione del 4 settembre 2019, con cui veniva stabilita l’ammissibilità del referendum antipesticidi a Conegliano.
La questione nasce circa tre anni fa, nel 2018, quando il comitato “Colli puri” raccoglie circa 2.552 firme, poi consegnate al Comune di Conegliano, per chiedere l’indizione di un referendum sul tema dell’impiego di pesticidi in agricoltura.
In sostanza, con il referendum si sarebbe chiesto l’inserimento, nel regolamento intercomunale di Polizia rurale del Comune di Conegliano, del divieto di utilizzo di sostanze tossiche e fitofarmaci chimici di sintesi all’interno dei confini comunali, per promuovere, in alternativa, prodotti fitosanitari biodegradabili, ammessi nelle pratiche di agricoltura biologica.
Le firme erano state depositate al Comune di Conegliano, durante l’era di Fabio Chies: da parte sua, l’amministrazione aveva messo in guardia di fronte alla “grossa difficoltà di legittimità” del referendum, con il conseguente rischio di “una spesa inutile”, che ammontava a una cifra compresa tra gli 80 e i 100 mila euro.
Dopo diverso tempo ora è arrivata la bocciatura del ricorso, ritenuto inammissibile dal Consiglio di Stato: una vittoria, quindi, per il comitato promotore, che da tre anni attende la fatidica data per l’appuntamento alle urne.
E ora è proprio la data del referendum a essere un’incognita e a rimanere una questione aperta, considerato il commissariamento della città.
Nel frattempo Andrea Zanoni, consigliere regionale del Pd, che fin dal 2018 aveva seguito da vicino la vicenda e appoggiato pubblicamente l’operato del comitato promotore, ha espresso la propria soddisfazione di fronte alla bocciatura del ricorso.
“Gran parte del trevigiano – scrive Zanoni – è diventato un’enorme monocoltura di Prosecco e, nonostante le sbandierate buone intenzioni, la vendita e l’impiego di pesticidi continuano ad aumentare: segno che qualcosa non torna”.
“Adesso mi auguro che venga fissata, il prima possibile, la data per il voto”, ha concluso.
(Foto: Archivio Qdpnews.it).
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